COMPIERE 50 ANNI ed essere più in forma che a 10, 20, 30… Ci metterebbe la firma chiunque. L’Abarth 595 lo sa e per questo si è fatta un regalo molto speciale: un modello celebrativo che non solo richiama l’originale nell’estetica ma sembra aver fatto ricorso a sostanze illecite per garantirsi tono muscolare e prestazioni da super-atleta. Tanto per capirci: gli “esami del sangue” parlano di 180 CV alla voce potenza e 250 Nm a quella della coppia. Sì, la 595 50° Anniversario soffre di pressione alta e il rischio di contagio verso guidatore e passeggeri è molto elevato, se si considera che il peso supera di poco i 1.000 kg. Il colpo definitivo alle coronarie potrebbe però darlo il prezzo: 35.800 euro. La 595 50° Anniversario seduce, ma non si lascia conquistare tanto facilmente, anzi.
Presentata al Salone di Francoforte del settembre scorso, questa versione speciale celebra i 50 anni dalla presentazione della 595 Abarth (quando c’era ancora Lui, il fondatore Karl Abarth), avvenuta proprio sotto i riflettori della rassegna tedesca nel 1963. Spente le candeline, finita la festa, si scopre che dietro la 595 si nasconde l’inizio di una nuova “stagione”, che dalle parti di Torino sperano fruttuosa: Abarth allargherà la propria famiglia – secondo le parole degli uomini marketing della Casa – «ad altri modelli della gamma 500». Sospettata numero uno, ovviamente, è la 500L (difficilmente la 500L Living).
Si diceva dell’omaggio che la 50° Anniversario attribuisce alla 595 del 1963: come? Innanzitutto, con “semplici” adesivi e con motivi impressi sulla carrozzeria attraverso una vernice tri-strato. Nel dettaglio, si tratta delle strisce rosse bordate di bianco sulla fiancata, degli specchietti retrovisori cromati e dei baffi accanto al logo Abarth. La reinterpretazione è riuscita e per nulla irrispettosa dell’originale.
Certo, la reazione fredda di alcuni intenditori non è del tutto campata per aria, soprattutto alla luce del prezzo: «È la solita Abarth 500 con qualche CV in più e un po’ di adesivi qua e là». Poi ci sono i romantici e gli aficionados del marchio che reagiscono con entusiasmo, perché questa 595 riesce a stuzzicarne le fantasie e i ricordi della giovinezza.
Tifoserie a parte, la personalizzazione è spiccata anche dentro: i sedili, avvolgenti ai limiti dell’abbraccio affettuoso, sono rivestiti da una pelle rossa con inserti bianchi. Il rosso è protagonista anche nella fascia centrale della plancia e sull’impugnatura del volante, per un ambiente decisamente caldo. Non mancano inoltre il logo storico al centro del volante, una bandiera tricolore sulla corona che indica il punto zero come sulle auto da rally, la pedaliera metallica con lo scorpione tatuato sul freno e i battitacco griffati.
Al volante, la 595 si rivela una dispensatrice di emozioni: piccola e cattiva, con i suoi 180 CV distribuiti su soli 3,66 metri di carrozzeria e 2,3 di passo, scatta da 0 a 100 in meno di 7 secondi e ferma la lancetta del tachimetro a 225 km/h. Ma la cattiveria emerge soprattutto dalle reazioni da vero scorpione alla minima provocazione. Tanto per cominciare, l’impianto di scarico Record Monza emette gemiti di puro piacere da 3.000 giri in su. Poi vengono Nm e CV a volontà che incollano la schiena al sedile a partire da quota 2.500 e fino al limitatore (6.000), accompagnati da un’appagante reattività di sterzo, sostenuta dalla solidità dell’assetto. Un menù genuino, che permette di accelerare e riprendere velocità in pochi metri e di buttarsi da una curva all’altra del misto Alfa del circuito di Balocco in un battito di ciglia.
Roba da mettere in crisi sportive blasonate. Non poteva mancare la leggera tendenza delle ruote posteriori ad allargare la traiettoria in rilascio, per la gioia dei più smaliziati della guida.
Tutto perfetto dunque? No. L’ESP, da fondamentale ausilio alla sicurezza, diventa una presenza un filo ingombrante quando si guida sul serio. A causa del passo corto, della potenza elevata e dell’assetto rigido, gli interventi dell’elettronica sono molto decisi. La guida così diventa poco fluida, interrotta dalle brusche correzioni del controllo di stabilità. L’altro neo è il cambio Abarth Competizione (unico disponibile): un elettroattuato a sei rapporti con frizione singola che non solo è piuttosto lento nei passaggi di marcia, ma innesca un fastidioso effetto elastico indipendentemente dallo stile di guida.