Alexandra Stan, l’intervista e nuove foto alla sexy pop star

Smartworld
di Alessandro Alicandri

La pop star di "Mr. Saxobeat" si racconta, pronta per un nuovo album nel 2013

È lei, Alexandra Stan, classe ’89 e una storia di successo europeo e internazionale .

L’artista romena è emersa nel 2009, oggi è una delle star della dance europea più amata sul web.

I suoi videoclip contano milioni di visualizzazioni ed è tutto vero, verificate voi stessi, è uno dei fenomeni virali più interessanti (e costanti nel tempo) degli ultimi anni.

La sua musica è sensuale, allegra e lei si diverte davvero nel farla. E anche noi nell’ascoltarla.

Il fenomeno

A soli 23 anni e con un solo album all’attivo, ha 2 milioni e mezzo di fan su Facebook e 161 mila su Twitter

L’abbiamo incontrata a pochi giorni dal lancio di “All my people” il nuovo singolo che anticipa, dopo “Lemonade” e “Cliche (Hush Hush)”, un album in arrivo entro il 2013.

Il brano “All my people” sta avendo molto successo anche in Italia, diventando in pochi giorni uno dei brani più scaricati nella classifica dance di iTunes.

È simpatica, affettuosa e con tantissime cose da dire. Scoprite insieme a noi cosa ci ha raccontato.

L’intervista

Cosa rappresenta oggi per te la hit “Mr.Saxobeat”?
«È stato come un dono dal cielo. Anche se facevo già musica, quel brano per me rappresenta il mio vero inizio. È come se la prima volta con il tuo ragazzo, o qualcosa del genere»

Da quel momento molti deejay, hanno utilizzato il sassofono nei loro brani.
«Credo che non fosse qualcosa di originale nel momento in cui quel brano è stato pubblicato, senza dubbio era qualcosa di nuovo e che non si sentiva ancora così spesso nei brani dance. Aveva un mix di house, dance ma con un qualcosa che ricorda anche la musica mediterranea, quella della mia Romania, con qualcosa in più di elettronico. È un mix complesso che mi fa piacere sia stato poi ripreso così tanto nella dance europea».

Che opinione hai dei tuoi fan?
«Fanno parte del mio stesso film.

La cosa che più mi piace di loro è il grande rispetto per i brani che non sono numero uno in classifica, loro difendono con forza tutto il mio lavoro».

Che cosa c’è di diverso in te rispetto al panorama pop europeo?
«Forse il fatto che il mio modo di vedere la musica non è fare sempre serate, andare a feste, ma vedo il mio lavoro e la mia passione come una forte responsabilità. Quando faccio un brano io dico qualcosa alla gente e devo stare molto attenta che quel messaggio non sia quello sbagliato».

Hai uno stile di vita molto semplice, quindi, non si direbbe!
«Sì, odio le droghe, combatto contro il loro abuso. Come dire, non ho nulla di preciso contro chi fa uso di droghe, è un problema loro ed è la loro vita, ma che non la promuovano nel loro lavoro, in mezzo alla gente. Non dite che è una cosa alla moda, perché non è una cosa alla moda. Che gusto c’è a alzarsi la mattina dopo e stare uno schifo? Di sicuro per questo non dico alla gente di andare in chiesa, ecco».

È vero che hai studiato solo un anno di canto?
«Non è precisamente vero! Ho avuto la fortuna di studiare per due anni canto da piccola, mi ci portarono i miei dopo aver notato che cantavo molto a casa. Poi ho fatto cinque anni di danza classica. Ho preferito studiare canto onestamente, la danza richiede troppo lavoro! E poi la musica è un campo che genera continuamente nuove ispirazioni, hai molti modelli di cantanti vicine a te. All’inizio ti sembra di poter essere chiunque tu voglia». 

Quindi adesso non studi più?
«No affatto, ho un maestro di canto a cui mi rivolgo spesso per affinare la mia voce.

Una delle cose più giuste che mi ha insegnato è l’attitudine della voce, come questa si pone nel momento in cui viene espressa. A volte è più importante dello studio canonico, soprattutto dopo una certa età».

Hai una macchina?
«No. E sinceramente non ne ho mai avuta una nella vita!».

Davvero? 
«Sì, la verità è che non ho nemmeno la patente. Ho provato a prendere qualche lezione, ma alla fine non ho mai avuto tempo».

Ma i tuoi video sono sempre pieni di auto! 
«È vero, ma è più che altro una scelta del mio agente che è appassionato di quattro ruote. Dalle mie parti il tempo è spesso bello, quindi si cammina molto, vado spesso in bicicletta o in pattini a rotelle. Poi nello specifico vivo in una città molto piccola, al massimo ne ho bisogno per fare shopping, non di più. Mia madre mi dice sempre che dovrei comprarne una».

Ma ti piacciono le macchine almeno dal punto di vista estetico?
«Certo, moltissimo! Soprattutto quelle d’epoca. Mi affascina molto il mondo delle grandi auto, soprattutto dei SUV. C’è un modello che mi piace molto, la Mercedes G Class mi pare, è un mezzo da esercito». 

È difficile per un artista italiano fare successo all’estero. Qual è il tuo segreto?
«Bhé, sicuramente il fatto di cantare tutto il mio repertorio in inglese, una cosa che moltissimi italiani non fanno per proporsi al mercato europeo. E poi in realtà sono salita su un treno, passato tre anni fa in Romania, perché c’era grandissima attenzione verso la musica romena nel mondo. E sicuramente sono stata fortunata perché era il momento giusto per emergere. Ci sono tantissimi artisti, sempre del mio Paese, che non hanno mai avuto l’occasione come la mia e ce ne sono di veramente bravi.

Forse anche più di me».

Cosa c’è in cantiere? Cosa troveremo di nuovo?
«Stiamo lanciando alcuni singoli per un album che arriverà più in là, forse in estate ma non è ancora sicura la data, preferiamo lavorare prima sul lancio di singole canzoni e aspettare il momento giusto. Il mio stile musicale non cambierà e non è cambiato, ma cresco io così come la mia musica. Voglio che ogni mio nuovo brano sia più bello e divertente di quelli che l’hanno preceduto. Lavoro con tutta me stessa per riuscirci».