Mercedes AMG GTS, la prova in pista

Smartworld
di Francesco Neri

Abbiamo fatto qualche giro in pista con la Mercedes AMG GTS, e ci siamo divertiti

La Mercedes AMG GT nasce con uno obbiettivo: dare fastidio alla Porsche 911, lo stesso obbiettivo dell’Audi R8, del resto.
Se la Mercedes SLS ha segnato il confine tra le Mercedes AMG “veloci sul dritto ma pessime in curva” e una nuova generazione di Mercedes sportive, la AMG GT dimostrato al mondo di cosa sono capaci gli ingegneri AMG quando gli viene lasciata carta bianca.
Innanzitutto, è un’auto splendida. La linea retrò, il cofano lungo e i fari sottili posteriori la rendono esotica (quasi) quanto una supercar italiana, ma più di classe. È anche un’auto relativamente compatta e sfruttabile – salire e scendere non è un’impresa da contorsionisti – e tutto sommato, anche comoda. Certo, una Classe C è più pratica e altrettanto potente, ma qui stiamo parlando di un altro livello di prestazioni e di piacere di guida.

Prezzo e prestazioni

La Mercedes AMG GT costa 125.200 euro nella versione entry level e 144.600 euro nella versione S; prezzi tutto sommato vicini a quelli della 911, se compariamo la Carrera S con la GT e la Carrera GT3 con la AMG GTS. Il motore 4.0 V8 Biturbo è un vero gioiello. Le due turbine sono state montate all’interno delle bancate in modo da diminuire i tempi di risposta e quindi il turbo lag. Produce 462 CV e 600 Nm nella versione GT e 510 CV e 660 Nm nella versione GTS. La potenza alle ruote posteriori viene gestita tramite un differenziale autobloccante: meccanico per la GT, a controllo elettronico per la GTS.
Mi trovo al Circuito Tazio Nuvolari, nei pressi di Pavia; un circuito piuttosto nuovo, caratterizzato da un rettilineo discretamente lungo, curve strette e un paio di esse. Oggi ho la possibilità (e la fortuna) di scegliere tra una AMG GT argento e una AMG GTS nera.

Non ci metto molto a decidere.

Gli interni

Apro la portiera leggera e mi siedo dentro la GTS. Nonostante la consolle piena di cerchi tondi da UFO, l’abitacolo è familiare: tutto è dove deve essere e lo schermino in mezzo al cruscotto ha la stessa grafica di quello di una più umile Classe A. L’Alcantara è praticamente ovunque, mentre la posizione di guida è sdraiata ma non sacrificata.

In pista

Pulsante start e il V8 prende vita con un boato, assestandosi su un minimo baritonale quasi da muscle car americana. In effetti, a giudicare dal suono, sembra che sotto il cofano stia girando un motore di almeno 6.000 cc invece di un “modesto” 4.000 cc. Il turbo rende il sound ancora più rauco e gutturale, quasi minaccioso.
Esco dai box, scalo seconda e incollo il pedale al pavimento. Non ci vuole molto a raggiungere il primo curvone veloce: un bel pestone sul freno e mi inserisco deciso ma delicato nella prima curva. La prima cosa che mi colpisce è come la AMG GT punta il muso senza esitazione, si guida esattamente l’opposto di come presenta: il muso lungo suggerisce un certa inerzia nell’entrare in curva, invece l’inserimento è davvero fulmineo, merito anche del motore così arretrato .

Nonostante i 1.600 Kg di peso, la GT è agile quanto una scarpetta da ginnastica: il rollio è minimo e in percorrenza di curva potete sentire esattamente quanto stress possono gestire le ruote posteriori prima di mollare la presa. La cosa sorprendente è che, nonostante i 660 Nm di coppia, non è una continua lotta con il sovrasterzo. Se si guida pulita, la GTS è una lama e si comporta come una vettura da gara: rigida, accuratissima e precisa. Se invece siete bruschi col gas, beh, lei si intraversa, e lo fa anche in fretta.

Non è quel tipo di traverso “lento” da Mercedes C63 AMG, ma una sbandata veloce; controllabile, ma veloce.

Il sound è un vero spettacolo: borbotti e scoppiettii si sprecano, mentre a pieni giri il V8 suona come un caccia bombardiere della seconda guerra mondiale. Sul rettilineo l’auto accumula velocità senza sforzo, mentre l’erogazione è entusiasmante e piena a qualsiasi regime. Il lag è poco, quasi impercettibile. Non ho provato la Ferrari 488 – l’auto famosa per avere un motore turbo con una risposta da aspirato – ma da quel che ho sentito, gli ingegneri AMG ci sono andati molto vicino.
Veloce è veloce, ma non è una potenza burbera che incute timore, anzi. La cosa bella della AMG GTS è che collabora con voi, qualsiasi cosa vogliate farle fare. Che si tratti di sovrasterzare, guidare puliti o semplicemente passeggiare, lei vi seguirà.
L’ultimo appunto riguarda il cambio. Il sette marce doppia frizione è immediato i puntuale sia a salire sia a scendere di marcia; l’unica nota che è fin troppo dolce nelle cambiate, ma se questo è l’unico difetto riesco a trovarle, la dice lunga su quanto l’auto sia sensazionale.