Aston Martin Vanquish Volante: ti godi il vento nei capelli

Aston Martin Vanquish Volante
Smartworld
di Henry Catchpole

La cabrio è all'altezza della sorella coupé?

IERI, MENTRE VOLAVO a 11.500 metri di quota sopra la Groenlandia ho deciso di passare il tempo guardando un film chiamato Bling Ring. Non lo conoscevo proprio, stupidamente pensavo fosse un documentario sui tentativi di fare soldi con il Nürburgring sfruttando l’ottovolante, i casinò e così via. Nel cast c’era anche Emma Watson (l’attrice che dà il volto a Hermione in Harry Potter) e io, con una certa immaginazione, ho pensato che avrebbe interpretato Sabine Schmitz.

Mi è bastato poco per capire che mi ero sbagliato (anche se credo che Sofia Coppola dovrebbe seriamente prendere in considerazione la mia proposta sul ‘Ring per il suo prossimo film). È la storia di un gruppo di teenager strambi che entrano di nascosto nelle case dei vip di Los Angeles (meta del mio volo) mentre i proprietari sono via, impegnati con un’anteprima o un’asta di beneficienza. I piccoli delinquenti girano per le varie dimore principesche provandosi vestiti, gioielli, orologi e ne rubano anche qualcuno. Sono convinti che questi ricconi non si accorgeranno che manca qualcosa. Per un po’ la cosa funziona e il piano permette loro di godersi uno stile di vita che altrimenti non avrebbero mai potuto permettersi.

Ecco, io sono come uno di quei teenager (tranne per il fatto che non rubo). La Vanquish Volante è perfettamente a suo agio a Palm Springs, io invece mi sento un pesce fuor d’acqua. Gioco a fare il suo proprietario ma non sono molto convincente. Questo resort oggigiorno deserto non sarà il ritrovo di vip hollywoodiani che era quando Bing Crosby, Frank Sinatra e Bob Hope avevano casa qui, ma nei suoi boulevard si respira ancora un’aria benestante e glamour e le forme muscolose e bellissime della Aston Martin, con quella sua livrea vistosa, si adattano perfettamente all’atmosfera di questo luogo.

Ma in una città in cui nessuno sembra avere un capello fuori posto io sembro uno che si è appena alzato dal letto dopo aver passato tutta la notte a rigirarsi tra le lenzuola. Ecco perché, mentre sfreccio per i viali alberati e il vento mi spettina ancora di più, è evidente che non sto ingannando nessuno.

La cosa che mi preoccupa di più però è l’auto: sarà all’altezza o si rivelerà una fregatura quando finalmente riuscirò a farle sgranchire le gambe come si deve sulle montagne? Le strade eccellenti di queste parti sono un bel test per il telaio (tempo fa ci abbiamo portato anche la Vantage V12 S), quindi se nella versione Volante la Vanquish è rigida come uno spaghetto scotto lo capiremo subito.

La Volante monta lo stesso V12 5.9 della coupé, il che significa 574 CV a 6.750 giri e 620 Nm a 5.500 giri. In un’epoca popolata da Ferrari F12 da 740 CV, non sono numeri da farti uscire gli occhi dalle orbite, ma sono sicuramente all’altezza delle rivali. La Bentley Continental GT Speed, per esempio, è più potente ma pesa anche 2.320 kg, ecco perché il suo tempo sullo 0-100 è superiore di un decimo a quello di 4,1 secondi della Vanquish. Ma d’altronde nemmeno la Volante è un peso piuma con i suoi 1.844 kg, quindi la SLS Roadster, che ha un’erogazione simile (571 CV e 650 Nm) ma pesa meno (1.660 kg) riesce a batterla sullo 0-100 con un tempo di soli 3,8 secondi. Dove il motore “AM11” sicuramente non ha niente da invidiare a nessuno è il sound. Proprio come si riesce a distinguere il V8 della Ferrari e il flat six della Porsche in mezzo a centinaia di altri nel traffico, c’è qualcosa nel borbottio profondo, confortante e un po’ pigro al minimo che rende l’Aston inconfondibile.

È un sound dolce, non è brusco come quello di altre auto della sua categoria ed è perfetto per lei.

Gli interni invece sono un po’ meno azzeccati. Alla Aston devono aver fatto strage di puffi per realizzare quei sedili azzurri, ma l’effetto finale è di dubbio gusto, così come la finitura trapuntata. Ma forse è solo una questione di gusti personali: probabilmente per molti è un abitacolo elegante e molto curato. Forse è solo vittima di un’estrema personalizzazione. Nemmeno il volante squadrato è bellissimo da vedere ma ti convince non appena ci metti le mani sopra, perché è della forma e della dimensione giusta.

Ci sono un altro paio di questioni pratiche di cui parlare, tra cui il navigatore. Lo schermo che sbuca dalla plancia in maniera un po’ goffa può vantare un discreto software Garmin e non è complicato da usare. Se poi la destinazione che avete in mente è dall’altra parte del Continente, sulla Aston c’è spazio a sufficienza per tutte le borse che volete portarvi dietro. Il bagagliaio è più largo del 50 per cento rispetto a quello della DBS e il tettuccio che si abbassa non gli ruba spazio prezioso. Se avete borse extra potete sfruttare anche i sedili posteriori, d’altronde non servono a nient’altro: scordatevi di infilarci un essere umano…

Anche se mi sono goduto il sole del mattino con il tettuccio abbassato (bastano 14 secondi per chiuderlo o aprirlo), la temperatura adesso sta salendo troppo rapidamente e quando supera i 38 gradi sono ben felice di lasciare la città così da aumentare la velocità e far circolare l’aria nell’abitacolo. Le sospensioni hanno tre modalità, Normal, Sport e Track, selezionabili attraverso un selettore nella parte inferiore sinistra del volante.

Se volete divertirvi davvero, la modalità Track è la migliore. Non è rigida come la sua omonima sulla Vantage V12 S e garantisce tanto grip e agilità. Anche con questo set up, il più rigido dei tre, l’auto non sobbalza e non si agita: è davvero impressionante. La Aston sostiene che la Vanquish Volante è torsionalmente più rigida del 14 per cento rispetto alla DBS Volante. E si sente.

La Volante è un’auto grossa quindi è un bene che le strade californiane siano larghe, ma lo sterzo è molto accurato e sensibile e permette di scegliere la traiettoria con estrema precisione. Il peso della Vanquish si sente nelle curve, ma è tutto sotto controllo e comunque in accelerazione non si nota. Forse dipende dal tettuccio abbassato e dalla nota di scarico che rimbomba possente contro le pareti di roccia, ma la Vanquish sembra velocissima tra queste curve. Il peso si fa sentire quando azioni i freni e l’auto si affida totalmente ai dischi da 398 mm anteriori con pinze a sei pistoncini (presi dalla One-77): una sensazione sconcertante visto che la strada costeggia uno strapiombo. Ma niente paura, l’Aston ha dalla sua ottimi e sensibilissimi freni carboceramici, tra i migliori del mercato, che sono efficaci e molto comunicativi, permettendoti di capire sempre dov’è il limite.

Nel caso della versione coupé, l’unico neo di quel capolavoro dinamico è il cambio, che non sembra adatto a un’auto pensata per essere il top della gamma. La Volante ha lo stesso sei marce automatico, che sicuramente non è il doppia frizione migliore o più reattivo sul mercato, però a livello di velocità di cambiata non sembra poi così male. Sicuramente, le strade fluide su cui ci troviamo aiutano e permettono di pianificare con un certo anticipo le cambiate, ma non mi è mai sembrato un cambio frustrante come invece è sulla coupé.

Vi dirò di più: da quanto ho potuto vedere oggi, la configurazione Volante è perfetta per la Vanquish.

Con la coupé non sono mai sicuro dove dovrebbe collocarsi: essendo in cima alla gamma è chiaro che la Aston vorrebbe trattarla come una supercar ma il suo spirito è più da GT (anche per il cambio automatico). Senza il tetto però tutto diventa più chiaro, il carattere è più definito e la Volante non sente più il bisogno di confrontarsi con supercar cabrio hardcore come la Aventador Roadster o la Ferrari 458 Spider.

Il look morbido e meno aggressivo rispetto alla versione coupé, con quel vestito in tela e carbonio, sembra molto adatto al carattere di questa Aston. Adesso l’esperienza di guida è perfettamente in sintonia con le sensazioni che trasmette guardandola.

Scheda Tecnica

MotoreV12, 5.935 cc
CO2N/A
Potenza574 CV @ 6.750 giri
Coppia620 Nm @ 5.500 giri
0-100 km/h4,1 secondi (dichiarati)
Velocità295 km/h (dichiarata)
Prezzo264.995 euro

Aston Martin Vanquish Volante

Smartworld

La versione scoperta della gran turismo di lusso inglese.

La Aston Martion Vanquish Volante è la versione decappottabile della granturismo di lusso inglese.

Dimensioni

Rispetto alla versione coupé, la Vanquish, questa variante a cielo aperto mantiene invariati il look e le dimensioni. Cambiano solamente alcuni elementi strutturali di rinforzo (con materiali leggeri di alluminio e fibra di carbonio) alla base del telaio e sui supporti del motore.

La Aston Martin Vanquish Voalnte pesa 100 kg in meno rispetto alla variante chiusa. Il portabagagli perde un po’ di spazio, con una capacità di 279 litri contro i 368 litri della Vanquish coupé.

Motore

Il tetto della Aston Martin Vanquish Volante è in tela, si ripiega in un apposito vano sopra al portabagagli in 14 secondi, ed è composto da tre cappe in modo da ottimizzare l’insonorizzazione dell’abitacolo.

Prestazioni

Il motore resta il medesimo della Vanquish, ovvero il V12 AM11 da 6,0 litri e con 565 CV di potenza. La Aston Martin vanquish Volante scatta da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi e raggiunge la velocità massima di 295 km/h.