Audi: la nuova Q2, #untaggable e un SUV che punta ai giovani

Smartworld
di Dario Rabozzi

Uno spot che parla di e a un target non comune per la casa dei Quattro Anelli: i millenials

Che con la nuova Audi Q2, presentata al Salone dell’Auto di Ginevra 2016, la casa dei Quattro Anelli voglia parlare a un target nuovo è evidente – quanto meno per noi – già solo al primo impatto visivo con l’auto.

Certo, siamo già abituati a una Audi che parla a un segmento di persone amanti della dinamicità (di linee e motori) e della tecnologia (che sotto la pelle di un’Audi non manca mai), ma nel caso della Q2 il pubblico ha un aspetto nuovo: l’età.

Come in parte già fatto con la Audi A1, o forse anche più che con la A1, la nuova “baby SUV” di casa Audi infatti strizza l’occhio a una generazione di ventenni-trentenni alla ricerca di distinzione, qualità e stile. E che, soprattutto, non ama le etichette. Una generazione di millenials “persone nate tra i primi anni ottanta e i primi anni duemila”, ci suggerisce Wikipedia – che naviga con assoluta tranquillità fra social network, fotografia, passione per il bello (e il buono, come ad esempio il cibo), socialità ed hashtag.

Ed è proprio un hashtag il titolo della campagna di lancio di Audi Q2: “#untaggable”. Nome che per altro, in maniera molto smart, usa un concetto che è di catalogazione per definizione per trasmettere il concetto di “non catalogabile”.

Guardate il video qui sotto: un mix di immagini legate alla cultura dei millenials, e una serie di domande che mettono in dubbio anche l’immagine che comunemente il pubblico associa ad Audi.

Posh? Technology? Classic?

Sono queste le domande che pone Audi ai fan del suo stesso marchio nel presentare la sua Q2: la baby SUV di Audi racconta un marchio classico, poco innovativo? È una vettura  posh, elegante ma con la puzza sotto al naso?

È tutta tecnologia e niente anima? 

A quanto pare – e noi concordiamo – la risposta è no.

Con la sua lunghezza contenuta, le linee affilate e intagliate, la nuova Audi Q2 parla a un pubblico ben lontano da questo tipo di valori.

Un pubblico che questo spot tratta con un rispetto spesso assente in altre pubblicità. A molti spot che sembrano voler sbeffeggiare la “cultura giovane”, Audi risponde con uno storytelling che non dà nessun giudizio di merito, ma che vuole semmai sottolineare che a volte la realtà non è così semplice da poter stare dentro a un’etichetta.

E i millenials generalmente questo approccio lo apprezzano. E lo premiano.