Auto elettrica: l’Italia è ancora indietro

Nissan Leaf
Smartworld
di Marco Coletto

Come abbiamo già potuto notare la scorsa settimana l’Italia non va molto d’accordo con le auto elettriche. Le Case asiatiche stanno lanciando proposte interessanti ad emissioni zero ma sembrano evitare accuratamente i nostri mercati.  

Prendiamo ad esempio la Nissan Leaf: la compatta giapponese (recentemente candidata al premio di Auto dell’Anno) è già in vendita nelle concessionarie nipponiche e statunitensi (dove ha raccolto 20.000 ordinazioni) e all’inizio del 2011 debutterà anche in alcuni Paesi europei (Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Svizzera). E da noi? Se va bene entro la fine del prossimo anno. Per non parlare della Hyundai BlueOn, la versione a batterie pronta e marciante della citycar i10, che rischia di diventare introvabile alle nostre latitudini.

Il motivo principale di queste scelte di marketing riguarda la scarsità di interesse da parte delle istituzioni: nella nostra penisola mancano infrastrutture adeguate (come ad esempio le colonnine di ricarica) e non sono previsti incentivi per l’acquisto. Certo, questa tecnologia è ancora lontana dall’essere perfetta (i tempi per un “pieno” sono ancora troppo lunghi, a differenza dei chilometri che si possono percorrere), ma questo non è un motivo sufficiente per chiudere le porte ad una tipologia di veicoli destinata ad assumere un ruolo sempre più rilevante.