Auto usate – il flop: Isuzu Trooper 3.0 TDI 5p. LS TOD (2001)

Isuzu Trooper
Smartworld
di Marco Coletto

L’auto usata “sconsigliata” di questo mese é la Isuzu Trooper, una fuoristrada giapponese valida e affidabile. L’unica sua “colpa” é quella di appartenere ad un marchio poco conosciuto: un difetto apparentemente marginale, che assume un’importanza fondamentale al momento di effettuare una riparazione (trovare un’officina autorizzata può diventare un’impresa).

La versione da noi analizzata, la 3.0 TDI 5p. LS TOD, era al top della gamma: allo stesso prezzo si potevano però acquistare modelli più blasonati e altrettanto validi in off-road come la Jeep Grand Cherokee, la Mitsubishi Pajero e la Nissan Patrol (queste ultime due, oltretutto, già  Euro 3 anziché Euro 2). Scopriamola nel dettaglio.

ABITABILITÀ – L’abitacolo, che può ospitare sette persone su tre file di sedili, offre uno spazio discreto.

FINITURA – La plancia ha un aspetto obsoleto ed é realizzata in plastica rigida. Tutte le componenti, però, sono ben assemblate.

DOTAZIONE DI SERIE – Antifurto, autoradio, cambio automatico, cerchi in lega, climatizzatore, fendinebbia, vernice metallizzata e volante regolabile. Le rivali dirette erano leggermente più ricche.

BAGAGLIAIO – Con cinque posti occupati il vano bagagli soddisfa le esigenze di una famiglia composta da quattro persone, nella configurazione a due posti la capienza é da record.

POSTO GUIDA – La posizione di seduta alta garantisce un’ottima visibilità , peccato che il volante sia un po’ troppo orizzontale.

CLIMATIZZAZIONE – Difficile lamentarsi: sulla console centrale sono presenti ben tre bocchette e i tasti sono in una posizione ergonomica.

SOSPENSIONI – Eccellenti in fuoristrada, si rivelano troppo morbide su asfalto.

RUMOROSITÀ – Come tutte le 4×4 dure e pure il comfort non é il suo punto di forza. Il motore é parecchio “fracassone”, soprattutto una volta superati i 4.000 giri.

MOTORE – Il 3.0 turbodiesel a quattro cilindri ha tanta potenza (160 CV) ma non molta coppia (333 Nm).

La buona spinta fin dai 2.000 giri permette di trarsi d’impaccio in ogni situazione.

CAMBIO – La trasmissione automatica a quattro rapporti con ridotte é una delle caratteristiche peggiori della vettura: lenta nei passaggi marcia, contribuisce in maniera determinante all’innalzamento dei consumi.

STERZO – Preciso quasi come quello di una berlina: un pregio raro da trovare in una fuoristrada.

PRESTAZIONI – 160 km/h di velocità  massima e uno “0-100” da 13,5 secondi. Lenta e poco scattante.

DOTAZIONE DI SICUREZZA – ABS e doppio airbag sono di serie, alcuni esemplari sono dotati di bull-bar (costava 1.288.000 lire) e inclinometro (897.000 lire).

VISIBILITÀ – Posizione di guida alta, ampie superfici vetrate e montanti sottili: l’unico problema si trova nella zona posteriore, con la ruota di scorta esterna che intralcia parzialmente il lunotto.

FRENI – L’impianto offre buoni spazi d’arresto ma soffre di affaticamento dopo un uso prolungato.

TENUTA DI STRADA – Il motore c’é, ma l’assetto morbido e rialzato non invoglia ad una guida con il coltello tra i denti. Nel fuoristrada più duro sembra di attraversare un sentiero di cuscini.

PREZZO – Da nuova costava 79.492.000 lire, oggi gli esemplari meno sfruttati (impossibile trovarne con meno di 100.000 km) si aggirano intorno ai 6.000 euro.

TENUTA DEL VALORE – Come tutte le fuoristrada non si svaluta eccessivamente. Le rivali firmate Jeep, Mitsubishi e Nissan, però, sono più appetibili.

CONSUMO – Alto: 9,1 chilometri con un litro. Il motore é solo Euro 2.

GARANZIA – La copertura globale é terminata nel 2004 (o allo scadere dei 100.000 km percorsi), quella sulla corrosione nel 2007.