La Mitsubishi Pajero Pinin é arrivata troppo in anticipo sui tempi. La baby SUV giapponese, prodotta a Bairo Canavese in provincia di Torino, non ha avuto molto successo: colpa soprattutto dell’assenza di un motore diesel. La versione 2.0 offriva in poco più di quattro metri di lunghezza cinque porte, l’iniezione diretta di benzina, la trazione integrale e le marce ridotte: un esemplare del 2004 costa intorno ai 6.000 euro ma é introvabile. Scopriamo i pregi e i difetti.
ABITABILITÀ – Lo spazio a disposizione dei passeggeri non é molto: d’altronde stiamo pur sempre parlando di un’auto più corta di una Fiat Punto Evo. Solo nella zona della testa ci sono centimetri a sufficienza.
FINITURA – Complessivamente buona, più alla voce “assemblaggi” che in quella dedicata ai materiali.
DOTAZIONE DI SERIE – L’autoradio, i cerchi in lega, il climatizzatore e i fendinebbia sono compresi nel prezzo ma all’epoca c’era poca possibilità di personalizzazione.
CAPACITÀ BAGAGLIAIO – 350 litri (parecchi) che diventano 1.000 (un po’ pochini) abbattendo i sedili posteriori.
POSTO GUIDA – Posizione rialzata quanto basta per dominare la strada e volante molto inclinato: chi si aspetta una 4×4 simile ad un’auto può rimanere deluso.
CLIMATIZZAZIONE – Impianto soddisfacente, che difficilmente però raffredda adeguatamente gli occupanti dei posti posteriori.
SOSPENSIONI – Gli ammortizzatori assorbono male le sconnessioni più dure.
RUMOROSITÀ – La Pajero Pinin é, ancora oggi, una delle auto più silenziose tra quelle dotate di marce ridotte.
MOTORE – Il 2.0 ad iniezione diretta di benzina da 129 CV e 190 Nm di coppia, pur non essendo molto potente, riesce ad essere vivace già intorno ai 3.000 giri. Peccato che la spinta si esaurisca a quota 5.000.
CAMBIO – Manuale a cinque marce più ridotte: l’ideale per andare in fuoristrada. Difficile che la leva si impunti: é stata ben progettata.
STERZO – L’elemento più “automobilistico” della baby SUV nipponica: pronto e preciso, non mette mai in difficoltà .
PRESTAZIONI – Molto interessanti, complice anche il peso contenuto: 170 km/h di velocità massima ma soprattutto 10,8 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.
DOTAZIONE DI SICUREZZA – Alti e bassi: gli airbag frontali e laterali ci sono però manca l’ESP (non disponibile nemmeno a pagamento).
VISIBILITÀ – I montanti sottili e le dimensioni esterne compatte (4,04 metri di lunghezza) la rendono facilissima da posteggiare.
FRENI – Potenti ma poco modulabili.
TENUTA DI STRADA – Su asfalto é sicura (meglio non esagerare vista l’assenza del controllo di stabilità ), sugli sterrati più duri é fenomenale (la trazione é posteriore, anteriore inseribile).
PREZZO – Da nuova costava parecchio (23.641 euro), oggi é praticamente introvabile.
6.000 euro é la cifra giusta.
TENUTA DEL VALORE – Nonostante l’iniezione diretta di benzina, la trazione integrale e le ridotte ha avuto poco successo. Questo il motivo per cui da usata il suo prezzo é calato tanto quanto quello di rivali meno dotate tecnicamente.
CONSUMO – I motori GDI Mitsubishi non sono mai stati famosi per consumare poco: lo dimostra la percorrenza dichiarata della Pajero Pinin (10,5 km/l).
GARANZIE – La copertura globale e quella sulla verniciatura sono scadute nel 2007, quella sulla corrosione lo scorso anno.
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