Auto usate – Il flop: Peugeot Ranch 1.4 Break (2000)

Peugeot Ranch
Smartworld
di Marco Coletto

Il nostro viaggio nel mondo dell’usato continua con la Peugeot Ranch. Nel 1996 quest’auto (insieme alla gemella Citroën Berlingo) creò il segmento delle multispazio. Il mix tra la praticità  di un furgone e il comportamento stradale di una berlina non convinse però del tutto.

Al lancio la Ranch fu proposta senza portiere posteriori (non certo la soluzione ideale per le famiglie): quando la rivale diretta Renault Kangoo si presentò con una porta laterale scorrevole (e successivamente con due) la Peugeot non fece altro che inseguire. Questo mese analizzeremo la versione 1.4 Break del 2000, un flop sotto molti punti di vista: una sola “via d’uscita” per chi siede dietro, un motore da 75 CV parecchio fiacco e una tenuta di strada poco rassicurante. Scopriamola nel dettaglio.

ABITABILITÀ – Lo spazio é l’unico punto di forza della Ranch. Cinque persone stanno davvero comode, anche se per salire dietro devono passare obbligatoriamente dal lato destro.

FINITURA – Molto spartana. La plancia é formata da plastiche rigide e mal assemblate mentre i pannelli porta presentano parti di lamiera a vista.

DOTAZIONE DI SERIE – Alzacristalli elettrici anteriori, appoggiatesta posteriori, chiusura centralizzata, retrovisori elettrici, servosterzo e tergilunotto. Stop. Cercate almeno un’esemplare con l’autoradio (optional).

BAGAGLIAIO – Praticamente un container: 664 litri che diventano addirittura 2.800 abbattendo i sedili posteriori (sdoppiati). La soglia di carico bassa favorisce l’accesso al vano.

POSTO GUIDA – La posizione é “panoramica” e il volante (a differenza del sedile) é regolabile in altezza. Strumentazione ridotta al minimo: tachimetro, contagiri, temperatura dell’acqua e livello del carburante.

CLIMATIZZAZIONE – Il condizionatore era optional e non costava neanche poco (1.710.000 lire dell’epoca). Di bocchette posteriori neanche a parlarne.

SOSPENSIONI – Le quattro ruote indipendenti (una rarità  nel segmento) permettono un buon assorbimento delle asperità . Questa é la caratteristica in cui la Ranch somiglia di più ad un’automobile “normale”.

RUMOROSITÀ – Il motore non crea grossi problemi, mentre la forma della carrozzeria genera fastidiosi fruscii aerodinamici.

MOTORE – Il 1.4 da 75 CV (con una coppia di 111 Nm) fatica a girare ai bassi regimi.

Superata la soglia dei 3.000 giri la situazione migliora.

CAMBIO – La trasmissione manuale a cinque marce se la cava bene nella guida normale. Delude quando si velocizzano i tempi di cambiata.

STERZO – Come ogni furgone che si rispetti il comando é leggero, anche se non molto preciso. Il diametro di sterzata é troppo ampio.

PRESTAZIONI – 150 km/h di velocità  massima e uno “0-100” da 17,5 secondi. Sconsigliata a chi va di fretta.

DOTAZIONE DI SICUREZZA – L’elenco si ferma all’airbag del guidatore. L’ABS (optional) é praticamente impossibile da trovare sul mercato dell’usato, costava 1.845.000 lire.

VISIBILITÀ – La posizione di guida rialzata, le ampie superfici vetrate e la coda verticale facilitano la vita nei posteggi. Solo il lunotto avrebbe potuto essere leggermente più grande.

FRENI – Meglio non trovarsi mai in situazioni di emergenza a dover schiacciare il pedale. Le ruote tendono a bloccarsi (una ragione in più per ribadire l’importanza dell’ABS) e gli spazi di arresto sono lunghissimi.

TENUTA DI STRADA – Nelle curve il rollio e il sottosterzo prevalgono, aumentando la velocità  il comportamento diventa imprevedibile (nello scartamento di un ostacolo improvviso il posteriore tende a “scappare”).

PREZZO – Da nuova costava 26.542.000 lire, ora qualunque cifra superiore ai 3.000 euro sarebbe un furto.

TENUTA DEL VALORE – Chi cerca una multispazio esige le due portiere posteriori scorrevoli, le vetture prive di questa caratteristica hanno perso rapidamente valore.

CONSUMO – 13,9 km/l dichiarati. Da un veicolo commerciale a benzina da 1,4 litri é difficile pretendere di più. Il motore é Euro 3.

GARANZIA – La copertura globale é terminata nel 2001 (durava solo un anno), quella sulla verniciatura nel 2004 mentre quella sulla corrosione é ancora valida per due anni.