Auto usate – La sportiva: Bentley Azure Mulliner (2001)

Bentley Azure Mulliner
Smartworld
di Marco Coletto

Nel 2001 la Bentley Azure Mulliner era una delle auto più care in commercio: la cabriolet britannica, gemella sportiva della Rolls-Royce Corniche (il pianale e il motore – potenziato – erano identici) offre prestazioni da supercar, un comfort da ammiraglia e un’eleganza ineguagliabile, accentuata dalle linee retrò (é stata lanciata nel 1995) e dalla capote in tela. Acquistarne una usata oggi può diventare addirittura un investimento: difficilmente le quotazioni scenderanno in futuro. Scopriamo i pregi e i difetti.

ABITABILITÀ – Difficile stare scomodi su un’auto lunga 5,35 metri e larga oltre due. I posti sono solo quattro ma sono più confortevoli del divano di casa.

FINITURA – Tra legni pregiati e pelli di altissima qualità trovare parti in plastica é praticamente impossibile.

DOTAZIONE DI SERIE – Autoradio, cerchi in lega, climatizzatore, fendinebbia, interni in pelle, lavafari, sedili regolabili elettricamente e vernice metallizzata. Si fa prima a dire quello che manca: il navigatore satellitare.

CAPACITÀ BAGAGLIAIO – Da un mezzo così ingombrante ci si aspetterebbe un vano più capiente: per un weekend romantico in due lo spazio potrebbe non bastare.

POSTO GUIDA – Le ampie regolazioni consentono di ottenere con facilità la posizione desiderata ma l’ergonomia scarseggia: d’altronde il progetto originale risale all’inizio degli anni ’90.

CLIMATIZZAZIONE – Nulla da eccepire sulla sostanza. Per quanto riguarda la forma i comandi sono posizionati troppo in basso, così come le bocchette sulla consolle centrale.

SOSPENSIONI – Adattabili a qualsiasi situazione, grazie alla regolazione offerta nella dotazione di serie.

RUMOROSITÀ – Nel suo habitat naturale (le strade intorno a Monte Carlo percorse a bassa velocità) sa essere silenziosa, pur con un piacevole rombo di sottofondo. Quando si schiaccia il pedale dell’acceleratore il motore si fa sentire parecchio anche con la capote chiusa.

MOTORE – Il 6.8 V8 da 426 CV ha una doppia anima (come del resto il brand a cui appartiene la Azure): viaggiando con un filo di gas non lascia trasparire la sua potenza, “pigiando” il turbo si fa sentire e può diventare devastante.

CAMBIO – Automatico a quattro rapporti: messa così sembra una delusione ma sa gestire perfettamente gli 875 Nm di coppia.

Certo, la rapidità dei passaggi di marcia non é quella di una trasmissione a doppia frizione.

STERZO – L’elemento che soddisfa meno gli amanti della guida: il volante é grande come il timone di una nave e il comando non é sufficientemente diretto.

PRESTAZIONI – 245 km/h di velocità massima e 6,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Valori incredibili per un mezzo che sfiora le due tonnellate e mezzo di peso.

DOTAZIONE DI SICUREZZA – L’ABS e gli airbag frontali ci sono, quelli laterali no. Male.

VISIBILITÀ – Il cofano e la coda sono abbastanza percepibili però la capote, quando é chiusa, penalizza la zona di tre quarti posteriore.

FRENI – Grandi, potenti ed efficaci: non si “affaticano” nell’uso intensivo ma gli spazi d’arresto non sono da record.

TENUTA DI STRADA – Motore anteriore longitudinale molto potente, trazione posteriore e passo lungo. Se non fosse che stiamo parlando di un’elegante cabriolet la potremmo eleggere come regina del drift. L’ESP é di serie, ma occhio ai sovrasterzi quando si esagera…

PREZZO – Da nuova costava 688.344.000 lire (355.500 euro), ora si trova (con difficoltà) a circa 130.000 euro: come una BMW M6 Cabrio nuova.

TENUTA DEL VALORE – Il grosso della svalutazione é già passato: il consiglio é quello di comprarla, tenerla a lungo e tramandarla. Difficile rimetterci.

CONSUMO – 5,3 chilometri con un litro. Fortuna che almeno il serbatoio é grande…

GARANZIE – Tutte le coperture sono terminate nel lontano 2004.