Auto usate – L’occasione: Alpina-BMW B10 V8 Touring (2001)

Alpina-BMW B10 V8 Touring
Smartworld
di Marco Coletto

In assenza della BMW M5 Touring (sarebbe arrivata solo con la generazione successiva, quella appena uscita di produzione) l’Alpina-BMW B10 V8 Touring nel 2001 era il massimo disponibile per chi voleva la praticità  e l’eleganza della familiare di Monaco senza rinunciare alle prestazioni. 347 CV di pura emozione, oggi acquistabili al prezzo di un’utilitaria: cose che succedono quando sul cofano c’é un marchio poco noto. Scopriamo i pregi e i difetti.

ABITABILITÀ – Lo spazio per le gambe di chi siede dietro é sufficientemente ampio, all’altezza delle spalle e della testa la concorrente principale (l’Audi S6 Avant) se la cavava meglio.

FINITURA – Eccellente in ogni dettaglio: sotto certi aspetti é addirittura superiore all’attuale BMW serie 5.

DOTAZIONE DI SERIE – Impossibile chiedere di più, o forse sì: il navigatore e le sospensioni regolabili erano di serie ma gli interni in pelle si pagavano a parte.

CAPACITÀ BAGAGLIAIO – 410 litri, che diventano 1.525 abbattendo il divano posteriore. Da dimensioni esterne così importanti (4,81 metri di lunghezza) ci si aspetta di più ma almeno il vano ha una forma regolare.

POSTO GUIDA – La serie 5 di due generazioni fa era letteralmente costruita attorno al pilota e la versione firmata Alpina non fa eccezione. I puristi potrebbero lamentare un’eccessiva altezza del sedile.

CLIMATIZZAZIONE – L’impianto bizona é eccellente: oltretutto sul volante é presente il tasto del ricircolo.

SOSPENSIONI – Nonostante un assetto irrigidito rispetto alla versione di serie gli ammortizzatori assorbono in modo efficace le asperità  della strada.

RUMOROSITÀ – Il propulsore é silenzioso oltre ogni attesa e nell’abitacolo sembra di essere completamente isolati dal resto del mondo.

MOTORE – Il 4.6 V8 da 347 CV ha una coppia esagerata (480 Nm) e dà  il meglio di sé una volta superati i 3.000 giri.

Nella guida a velocità  da Codice si rivela inaspettatamente “soft”.

CAMBIO – Il comando sequenziale a cinque rapporti “Switch-Tronic” é parecchio rapido per essere un automatico di “vecchia generazione”. Molto eleganti i pulsanti inglobati nelle razze del volante.

STERZO – È più facile trovare vita sulla Luna che imbattersi in una BMW prodotta negli ultimi dieci anni con un comando lento e impreciso.

PRESTAZIONI – 269 km/h di velocità  massima (niente limitatore) e 5,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Solo quattro decimi in meno di una M5 berlina (manuale) dell’epoca, che di cavalli però ne aveva 400.

DOTAZIONE DI SICUREZZA – ABS, airbag frontali e laterali ed ESP: promossa.

VISIBILITÀ – Nonostante gli ingombri considerevoli non ci sono problemi in manovra: merito delle ampie superfici vetrate e dei montanti sottili.

FRENI – Gli spazi d’arresto sono contenuti, anche dopo un utilizzo intenso.

TENUTA DI STRADA – L’elettronica aiuta parecchio: disattivando il controllo di stabilità  diventa sottosterzante. Poco rollio.

PREZZO – Da nuova costava 153.742.000 lire (79.401 euro), ora si trova (con difficoltà ) a poco meno di 15.000 euro. Quanto una Renault Clio SporTour 1.2 a benzina nuova.

TENUTA DEL VALORE – Il brand Alpina-BMW resta un marchio di nicchia riservato a pochi appassionati. Gli amatori potrebbero fare follie per auto del genere, tutti gli altri potrebbero considerarla semplicemente come una BMW elaborata. Niente di più sbagliato.

CONSUMO – 7,5 km/l possono sembrare tanti, ricordiamoci però che stiamo parlando di un’auto a benzina di nove anni fa da circa 400 cavalli.

GARANZIE – Le coperture globali e sulla verniciatura sono terminate già  nel 2002, quella sulle parti meccaniche nel 2004 mentre quella sulla corrosione nel 2007.