La Chevrolet Trail Blazer é nata nove anni fa ma sembra appartenere ad una precedente era geologica. In quegli anni, infatti, il brand americano non si occupava ancora di rimarchiare vetture Daewoo e le SUV di lusso si contavano letteralmente sulle dita di una mano (BMW X5, Jeep Grand Cherokee, Land Rover Range Rover, Lexus RX e Mercedes classe M). Un esemplare del 2001 oggi costa quanto una citycar: scopriamo i pregi e i difetti.
ABITABILITÀ – Cinque persone stanno davvero comode: anche tirando indietro i sedili anteriori chi siede dietro ha sempre e comunque a disposizione tanto spazio per le gambe.
FINITURA – Difficile trovare vetture peggiori: il design della plancia ricorda quello di un’utilitaria e anche i materiali non brillano alla voce “qualità ” (specialmente nella zona inferiore).
DOTAZIONE DI SERIE – Antifurto, autoradio, cerchi in lega, climatizzatore, fendinebbia, interni in pelle, lavafari e sedili regolabili elettricamente. Quasi un’ammiraglia.
CAPACITÀ BAGAGLIAIO – Con cinque posti occupati può accogliere senza problemi le valigie di tutti i passeggeri, abbattendo i sedili posteriori (2.269 litri) ha una capienza simile a quella di un furgone.
POSTO GUIDA – Il volante, seppur regolabile, é sempre troppo inclinato in avanti e la pelle dei sedili non é molto resistente (occhio a questo particolare al momento dell’acquisto). In compenso i comandi sono numerosi e ben posizionati: vicino allo specchietto di cortesia c’é persino un… registratore di messaggi vocali.
CLIMATIZZAZIONE – Difficilmente un’auto americana prende voti negativi in questa materia: l’impianto é estremamente potente ed é supportato da utili bocchette anche per i passeggeri posteriori.
SOSPENSIONI – Premessa: la Chevrolet Trail Blazer non é una SUV quanto piuttosto una fuoristrada molto confortevole. Gli ammortizzatori assorbono quasi tutte le sconnessioni: su quelle più dure reagiscono a volte in modo secco.
RUMOROSITÀ – La silenziosità a bordo é sorprendente: merito soprattutto del propulsore, che ama girare ai bassi regimi.
MOTORE – Il 4.2 a sei cilindri in linea da 273 CV (purtroppo ancora Euro 3) predilige le andature rilassate.
In autostrada a velocità da Codice riesce a rimanere sotto i 3.000 giri senza sforzarsi particolarmente.
CAMBIO – La trasmissione automatica a quattro rapporti é di una lentezza esasperante. Gran parte del tempo perso nello spunto arriva dai passaggi marcia.
STERZO – Un po’ leggero ma su una fuoristrada di questo tipo é meglio così.
PRESTAZIONI – Più che soddisfacenti per un veicolo di questa categoria: 192 km/h di velocità massima e 9 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.
DOTAZIONE DI SICUREZZA – Tutto ok, o quasi: gli airbag frontali e laterali sono di serie mentre i controlli di stabilità e trazione non sono disponibili nemmeno come optional.
VISIBILITÀ – Le superfici vetrate sono ampie e non c’é nessuna ruota di scorta appesa al portellone. Resta il fatto che ci troviamo di fronte ad un mezzo lungo 4,89 metri.
FRENI – Nonostante la massa considerevole (oltre due tonnellate) da fermare l’impianto se la cava.
TENUTA DI STRADA – Una trazione integrale con baricentro alto senza il benché minimo aiuto proveniente dai controlli elettronici. Per stare tranquilli basta non strafare.
PREZZO – Da nuova costava 80.163.000 (41.401 euro), oggi si trova (abbastanza facilmente e con impianto GPL) a circa 10.500 euro: quanto una Fiat Panda 1.2 nuova.
TENUTA DEL VALORE – È più facile trovare 100.000 euro abbandonati su un marciapiede che rivendere ad un prezzo soddisfacente una SUV a benzina con un motore così grosso. Le quotazioni sono nella media della categoria: un segmento che da sempre perde valore ad una velocità mostruosa.
CONSUMO – 7,7 km/l dichiarati: praticamente il valore che si riesce ad ottenere in autostrada a gas costante. In caso di sorpassi preparatevi a scendere a quota 3-4…
GARANZIE – Tutte scadute: sia quella globale (nel 2004) che quella sulla corrosione (nel 2007).