Auto usate – L’occasione: Kia cee’d Sporty Wagon 1.6 CRDi 90 CV LX (2009)

Smartworld
di Marco Coletto

La Kia cee’d é stata una delle prime auto coreane capaci di offrire lo stesso livello di qualità  e contenuti della concorrenza europea e giapponese. La variante familiare Sporty Wagon, nella versione turbodiesel base 1.6 CRDi da 90 CV, ha tra i suoi punti di forza il comportamento stradale, lo spazio per le valigie e il prezzo. Acquistando un esemplare usato dell’anno scorso, già  ristilizzato, é possibile inoltre risparmiare 5.000 euro. Scopriamo i pregi e i difetti.

ABITABILITÀ – Tanti centimetri a disposizione per le gambe e la testa di chi si accomoda a bordo. In cinque non si sta molto comodi: la parte centrale del divano posteriore é troppo rigida é il tunnel é alto.

FINITURA – La qualità  dei materiali é la stessa delle rivali europee più blasonate (é costruita in Slovacchia) e gli assemblaggi non mostrano alcuna imprecisione.

DOTAZIONE DI SERIE – L’allestimento base LX (che prevede di serie solo autoradio e climatizzatore) non é molto generoso. Poca possibilità  di personalizzazione.

CAPACITÀ BAGAGLIAIO – Oltre ad essere uno dei più capienti della categoria (534 litri che diventano 1.664 abbattendo i sedili posteriori), spicca anche per il portellone incernierato più avanti, che facilita l’accessibilità  al vano.

POSTO GUIDA – Eccellente e ampiamente configurabile: merito del volante regolabile in altezza e profondità  e dei sedili avvolgenti.

CLIMATIZZAZIONE – L’impianto é ben realizzato ma la regolazione é manuale. Chi voleva l’automatico bizona doveva scegliere la versione EX con il motore più potente da 115 CV.

SOSPENSIONI – Gli ingegneri della Kia hanno optato per una taratura rigida degli ammortizzatori: il comportamento su strada ci guadagna, a scapito del comfort (le buche si sentono).

RUMOROSITÀ – Il comfort offerto dalla cee’d é esclusivamente acustico: anche in autostrada il propulsore non fa sentire troppo la sua voce.

MOTORE – I 90 CV del 1.6 turbodiesel CRDi da 235 Nm di coppia possono sembrare pochi, ma assicurano una spinta sufficiente.

CAMBIO – La trasmissione manuale ha solo cinque marce ma non si avverte la mancanza della sesta.

A velocità  da Codice il propulsore si mantiene entro regimi contenuti e la frizione é molto leggera.

STERZO – Un po’ pesante in manovra (ma con un ridotto diametro di sterzata), si riscatta in velocità  rivelandosi pronto e preciso.

PRESTAZIONI – Parecchio deludenti: 172 km/h di velocità  massima e ben 14 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.

DOTAZIONE DI SICUREZZA – ABS, airbag frontali, laterali e a tendina e controllo di stabilità . Senza dimenticare le cinque stelle Euro NCAP (quattro per la protezione dei bambini). Promossa a pieni voti.

VISIBILITÀ – La forma particolare del montante posteriore non aiuta nella percezione degli ingombri. Come se non bastasse i sensori di parcheggio non erano disponibili nemmeno pagando.

FRENI – Impeccabili in qualsiasi condizione di guida e su qualunque superficie.

TENUTA DI STRADA – Rollio ridotto al minimo, controllo di stabilità  poco invasivo e una certa tendenza al sottosterzo quando si arriva al limite.

PREZZO – Da nuova costava 17.451 euro, ora ne bastano 12.000 (quanto una Dacia Logan MCV turbodiesel “base”) per portarsela a casa. Difficile trovarla usata, é più semplice rivolgersi al mercato delle “km zero”.

TENUTA DEL VALORE – Escludendo la svalutazione dopo il primo anno di vita (pesante su qualunque auto) la familiare coreana dovrebbe mantenere quotazioni discrete in futuro.

CONSUMO – 21,7 km/l sono un buon risultato, ma tra le rivali c’é chi se la cava meglio. Il propulsore Euro 4 é da acquistare assolutamente con il filtro antiparticolato (costava 540 euro).

GARANZIE – La copertura globale e quella sulla verniciatura scadranno nel 2014 o dopo 150.000 km (più altri due anni per il motore e la trasmissione). Nel 2019 terminerà  la protezione sulla corrosione.