Bmw i3: elettronic metropolitano

bmw i3 - La linea
Smartworld
di Andrea Rapelli

Elettronic metropolitano

Pagella
Città 8/10
Fuori città 7/10
Autostrada 6/10
Vita a bordo 8/10
Prezzo e costi 7/10
Sicurezza 8/10
verdetto
7.3/10

Un bell’oggetto questa i3, non c’è che dire. Perché unisce un aspetto futuristico a prestazioni notevoli, senza dimenticare consumi di energia elettrica molto bassi. E un abitacolo ben dimensionato per le esigenze cittadine. Usciti dalle mura emerge il lato oscuro, peraltro comune a tutte le elettriche: l’autonomia è scarsa. Occhio anche al prezzo, già alto, che può lievitare facilmente.

Intro

A vederla così, su quelle gomme strette che paiono gambette fin troppo esili, non sembra un concentrato di tecnologia. Anche con il marchio dell’Elica bianca e blu sul cofano. Eppure, l’oggetto in questione potrebbe diventare il futuro della mobilità, piaccia o no.

Perché, intelligentemente annegate nel pianale, si nascondono batterie in grado di spingere la i3, con una sola carica e secondo BMW, fino a 190 km prima di riattaccarsi alla corrente. Senza dimenticare un motore che, per la prima volta nel campo dell’elettrico di serie, mette ai primi posti della propria scala di valori le prestazioni: con l’equivalente di 170 CV, per capirci, dovrebbe essere facile divertirsi.

Soprattutto se si aggiunge che il peso, grazie all’utilizzo del carbonio per la scocca e ad altri accorgimenti mirati, è stato contenuto dai tecnici di Monaco in soli 1.195 kg. Emissioni zero sì, ma in puro stile BMW. E poi ci sono porte ad armadio, un design futuristico, connessioni sempre più strette con il web e gli smartphone… Insomma, l’elettroshock (in senso buono) è garantito. Resta da scoprire se è tutto oro quel che luccica.

Le carte in regola ci sono, ora non resta che cercare di capire, in qualche giorno di stretta convivenza, come se la cava la i3 nella dura vita del pendolare.

Città

Agli sguardi curiosi di passanti e altri automobilisti è facile abituarsi. Molto meno alla spinta del motore elettrico: un attento esercizio di autocontrollo, soprattutto. Perché la i3, al semaforo, è una iena: scatta quasi come una sportiva, con un sibilo surreale che penetra nell’abitacolo. Il rischio è quello di prenderci troppo gusto e azzerare piuttosto in fretta la carica faticosamente accumulata. Oltre che i punti sulla patente…

Come potete facilmente immaginare, viste e considerate le dimensioni da minicar, muoversi nel traffico cittadino non è un problema, nemmeno per quanto riguarda la visibilità. I comandi sono piuttosto leggeri e intuitivi, non c’è nemmeno il cambio a disturbare. Il freno, poi, non si tocca se non in caso di emergenza: il freno motore basta e avanza per fermarsi (e ricaricare preziosa energia per le batterie).

Le sospensioni, forse, potrebbero essere più gentili con la schiena, ma il compromesso raggiunto è comunque accettabile. La metropoli, in definitiva, prende le sembianze del luogo ideale per la i3. Che può perfino parcheggiare senza pagare, così come – in alcune città – transitare sulle preferenziali.

Fuori città

Possiamo dirvi che va fortissimo. Che può contare su uno sterzo da vera BMW, preciso e piuttosto fedele nel comunicare i dettagli dell’asfalto ai polpastrelli. Oppure che si rivela maneggevole sulle strade tortuose, con pochi movimenti della scocca e una grande agilità in tutte le condizioni. Tutto ciò è sacrosanto e risponde a verità: i tecnici dell’Elica sono stati capaci di mimetizzare – anche dal punto di vista dinamico – i kg in eccesso del duo motore elettrico-pacco batterie.

E, anche se hanno optato per pneumatici piuttosto stretti, per migliorare allo spasimo la resistenza al rotolamento, sono riusciti a progettare un’auto ecofriendly ma, allo stesso tempo, divertente da condurre. I nodi arrivano al pettine se il vostro tragitto abituale è piuttosto lungo e articolato. Perché, uscendo dalla città, bisogna fare i conti con un’autonomia piuttosto ballerina, specie se si guida cercando in continuazione le prestazioni.

Oppure se si accende il riscaldamento, che fa sempre perdere qualche km di troppo. Non potendo sfruttare molto (come invece accade nel traffico cittadino) la ricarica proveniente dal rilascio dell’acceleratore, si è costretti a procedere guardinghi, spesso e volentieri in Eco Pro+, con il clima spento e una velocità massima pari a 90 km/h. Nulla di nuovo sotto il sole delle elettriche.

Autostrada

Lo stesso problema di cui sopra si ripresenta, amplificato, quando si alza la sbarra del casello. Perché, per sostenere il ritmo dei 130 km/h, la i3 “ciuccia” elettroni come farebbe una Ferrari 458 Italia con la benzina. Nell’abitacolo, al malcapitato automobilista non resta che guardare l’inesorabile diminuzione dell’autonomia residua.

Meglio, nel caso, tenere medie intorno ai 100/110 km/h, che permetteranno di arrivare un po’ più lontano. Tuttavia, i 100-130 km rimarranno le vostre colonne d’Ercole. Oltre c’è da fermarsi a ricaricare le batterie. Dal canto suo, la i3 potrebbe volentieri spingersi più in là: nonostante le dimensioni, comfort e sensazione di sicurezza sono da promuovere. Anche se non ci si può aspettare, naturalmente, una comodità da serie 3: i fruscii dalla zona parabrezza sono piuttosto importanti sopra i 100 km/h e i sedili dall’imbottitura asciutta non aiutano se si sta in auto per tante ore consecutive.

Nulla da eccepire, invece, al capitolo freni: all’aumentare della velocità, quello motore viene meno e il pedale centrale acquista una discreta modulabilità.

Vita a bordo

Graficamente e dal punto di vista degli accostamenti cromatici, l’abitacolo della i3 appare davvero curato, con quello stile minimal che fa chic e non impegna. Ci si accorge, insomma, di viaggiare su un’auto proiettata verso il futuro: non solo per lo schermo che ha preso il posto del quadro strumenti, ma anche per la miriade di possibilità di connessione del ConnectedDrive.

Tramite il proprio smartphone (l’App si chiama iRemote) si può gestire a distanza una serie di parametri vitali dell’auto, come il livello di carica o il preriscaldamento dell’abitacolo. Un bel posto in cui stare, nel traffico dell’ora di punta. Perché, per i quattro occupanti, c’è spazio da vendere in ogni direzione, anche se si ospitano taglie extralarge.

L’assenza del fastidioso montante centrale aiuta nell’ingresso, tuttavia accedere al divano posteriore risulta difficoltoso: per sbloccare le due porticine posteriori, infatti, bisogna aprire prima quelle anteriori.

Al contrario, la capienza del bagagliaio soddisfa le esigenze dell’automobilista medio, tanto più se si considera che la i3 resterà molto probabilmente relegata alle mura cittadine. Di forma regolare, il vano può anche contare sugli schienali posteriori sdoppiati (50:50) di serie.

Piuttosto curata, infine, la finitura, con un elegante connubio fra materiali nobili come la pelle ed ecologici come il rivestimento della plancia.

Prezzo e costi

Non ce n’è: anche soppesando l’intrinseco valore della i3, appare difficile giustificare una somma che supera di slancio i 30.000 euro per un’auto che non riesce nemmeno a fare un Milano-Bologna con un “pieno”.

La soluzione ci sarebbe anche e si chiama Range Extender: un minuscolo motore bicilindrico a scoppio che, grazie ai 9,5 litri di benzina del piccolo serbatoio aggiuntivo, è capace di allungarvi la strada fino a quota 200 km e spicci. Il prezzo da pagare, tuttavia, è alto: oltre 4.000 euro in più. Nonostante questi ragionamenti, per altro comuni al resto degli altri modelli elettrici già in vendita, la i3 può vantare un allestimento unico e una dotazione piuttosto completa.

Comprendente anche una garanzia di 8 anni/100.000 sul pacco batterie, che diventa di soli 24 mesi a km illimitati per tutto il pacchetto. Naturalmente, come da tradizione bavarese, ampliare l’equipaggiamento è facile, così come veder salire alle stelle il conto finale. Il consumo? Uno dei punti forti, non c’è che dire: per un pieno alla presa di casa ci vogliono circa sette euro.

Con i quali potrete percorrere dai 100 ai 140 km, a seconda se viaggiate in extraurbano o in città. In ultimo, la tenuta del valore che, almeno per ora, non promette faville.

Sicurezza

In uno scenario decisamente di alto livello, con sei airbag, attacchi Isofix, controlli di stabilità e trazione, fa un po’ specie che la piccola BMW elettrica sia caduta sulle rigide barriere dell’Euro NCAP. Nel crash test, effettuato recentemente, la pur dura scorza in carbonio della i3 è riuscita a conquistare solo quattro stelle.

I motivi? Protezione migliorabile del torace nell’impatto laterale contro il palo e nel colpo di frusta, a seguito di un tamponamento. Detto questo, l’elettrica di Monaco si muove sempre sicura su strada: al limite, pur essendo una trazione posteriore pura, sfocia in un placido sottosterzo, tenuto discretamente a bada dall’elettronica. Perfino sul bagnato, dove le reazioni sono appena più accentuate.

Nulla da dichiarare nemmeno per quanto riguarda la tenuta di strada – le gomme strette non si percepiscono troppo – e gli spazi di frenata: complice l’impianto gagliardo e il peso piuma, ci si ferma in un batter d’occhio.

I nostri rilevamenti

Accelerazione

0-50 km/h 3,2
0-80 km/h 5,1
0-90 km/h 6,0
0-100 km/h 7,2
0-120 km/h 10,8
0-130 km/h 12,7

Ripresa

50-90 km/h in D 2,9
60-100 km/h in D 3,4
80-120 km/h in D 5,3
90-130 km/h in D 6,8

Frenata

50-0 km/h 10,1
100-0 km/h 41,0
130-0 km/h 65,2

Rumorosità

50 km/h 39
90 km/h 58
130 km/h 62
max clima 71
minimo 0,5

Distanza

percorsa 1.047

Percorrenza

media 17,5/100
a 50 km/h 49
a 90 km/h 88
a 130 km/h 127

Giri

al volante 2,2

Motore

a 130 km/h in D

Bmw i3: elettrica con l’asso nella manica

Smartworld
di Alessandro Marchetti Tricamo

Elettrica con l’asso nella manica

Comfort Viaggia in assoluto silenzio e lo schema delle sospensioni consente di guidare nel massimo relax.
Costi Il prezzo di listino è alto: senza incentivi, purtroppo, è un’auto solo per pochi.
Piacere di guida Riconcilia con l’auto: coppia subito pronta, scatti da moto, sterzo preciso e un handling impeccabile.
Ambiente Avere di più non è possibile. Se poi l’energia usata per la ricarica è rinnovabile, il cerchio si chiude.

È la scommessa di BMW. Una di quelle dal risultato impossibile da indovinare anche per un incallito bookmaker inglese. Tutto in una lettera e un numero: i3. La “i” della mela morsicata di Steve Jobs e il 3 come numero perfetto. Buon auspicio? Vedremo come risponderà il mercato che, alle elettriche come la i3, finora ha regalato ben poche soddisfazioni.

Intanto, noi abbiamo provato questa innovativa BMW ad Amsterdam, città dove auto a batteria e colonnine fanno parte del paesaggio, alla pari dei famosi canali. Quello che ci è piaciuto subito è l’impostazione data alla vettura, con una dinamica di altri tempi: al pronti-via, l’auto scatta in avanti senza alcuna esitazione con 250 Nm di coppia subito disponibili.

Spirito da sportiva GT degli anni 80. Passione pura, alla faccia dei detrattori dell’auto elettrica. Inoltre, la trazione posteriore amplifica il feeling sportiveggiante della i3 senza alcun rimpianto verso le tradizionali BMW a benzina o gasolio. C’è poi la strana sensazione di un’auto che si muove a zero decibel nel caotico rumore cittadino.

Che la i3 sia un’auto progettata per la città, “mega cities” come ripetono spesso i tedeschi, si capisce dall’impostazione dello sterzo: ogni manovra è un’operazione chirurgica con inversioni di marcia in un fazzoletto di asfalto. Difficile poi non apprezzare il telaio: la combinazione di fibra di carbonio in alto e alluminio in basso, rende la i3 leggera (1.195 kg) e reattiva da guidare.

Sembra di essere a bordo di una moto e viene quasi voglia di una “piega”. Buona la combinazione offerta, in termini di stabilità e comfort tra l’avantreno di tipo McPherson e il retrotreno multilink, collegato direttamente al modulo inferiore in alluminio.

Una leggera rigidità dietro si evidenzia solo sui dossi. La frenata rigenerativa, che consente di recuperare parte dell’energia normalmente dissipata in decelerazione, stoccandola nelle batterie, è sempre ben presente non appena si lascia l’acceleratore e in città, in condizioni normali, il pedale del freno si usa raramente.

Capitolo autonomia: la i3, con il pacco batterie al litio da 18,8 kWh integrato nel pianale della vettura, in modalità Comfort, garantisce una percorrenza che varia dai 130 ai 160 km a seconda dello stile di guida, del tipo di strada e delle condizioni climatiche.

Tutto con zero emissioni allo scarico. Scegliendo poi le funzioni Ecopro e Ecopro+ si può arrivare fino a 180 km. Nella nostra prova abbiamo percorso 80 km lasciando ancora nelle batterie circa 6,4 kWh: calcolatrice alla mano saremmo potuti arrivare a poco più di 120 km totali. Considerando che in alcuni tratti abbiamo spinto a fondo con l’acceleratore, il risultato è in linea con quanto dichiarato dalla Casa tedesca.

Chi vuole vivere tranquillo, al motore elettrico può abbinare un piccolo bicilindrico a benzina di 650 cc da 34 CV ereditato dallo scooter C650 GT che, funzionando da generatore di corrente, in tempo reale può fornire un’autonomia aggiuntiva di 100 km. Il prezzo di questo optional (compreso il serbatoio di benzina da 9 litri) è di 4.600 euro: forse troppi per vincere un’ansia da autonomia spesso ingiustificata.

Cosa non ci è piaciuto? I sedili anteriori nelle curve più veloci non trattengono. La capacità del bagagliaio è limitata dalla presenza del motore elettrico posteriore e i 260 litri sono appena sufficienti.

Inoltre, l’apertura delle due portiere posteriori ad armadio solo dall’interno (come sulla Mini Clubman) non è agevole. Le dimensioni ridotte delle porte, fra l’altro, rendono complessa l’accessibilità al divano posteriore.

 

Scheda Tecnica

Motoreelettrico sincrono
Potenza125 kW/170 CV
Coppia250 Nm
Cambioa rapporto unico
Trazioneposteriore
Velocità max150 km/h
Acc. 0-100 km/h 7,2 secondi
Consumo misto12,9 kWh/100km
Emissioni CO2 0 g/km
Dimensioni3,99/1,77/1,58 m
Bagagliaio260/1.100 dm3
Bolloeuro