Adesso che l’abbiamo vista dal vivo, non possiamo certo biasimare chi stentasse a notare al primo colpo d’occhio in che cosa è cambiata la BMW X1.
Le novità ci sono, all’esterno e nei contenuti tecnici, però vanno un po’ cercate. Iniziamo da quel che si vede: intanto, ci sono nuove colorazioni con tonalità d’argento, blu, grigio e arancio, come nella versione da noi provata.
Novità anche nel design frontale, dove i gruppi ottici sono stati ridisegnati (minima la differenza) e ora sono a led.
Gli interventi dei designer nel muso proseguono con l’aumento delle dimensioni della calandra.
Inoltre, nella zona inferiore, troviamo un listello in più che interseca i prolungamenti obliqui tra i quali è posizionata la targa.
Le novità laterali riguardano gli indicatori di direzione, che sono nel corpo dello specchio retrovisore, i sottoporta, bicolori come il muso, e sul battitacco c’è il nome dell’allestimento.
Nella coda, infine, troviamo il fascione paracolpi ridisegnato.
Fatto il giro di ispezione attorno all’auto, arriva il momento di salire a bordo, non senza avervi ricordato che la X1 è stata già venduta – dal 2009 a oggi – in 275.000 esemplari e che adesso si prepara per entrare sul difficile mercato degli Stati Uniti e sta per essere messa in produzione anche in Cina, nello stabilimento di Tiexi, che si trova nello Shenyang.
All’interno troviamo una console centrale meno profonda e più orientata verso il guidatore, assieme ad alcune rifiniture destinate a confermare l’eleganza di un abitacolo degno di un modello premium; peccato per qualche particolare sottotono, come nel caso della scarsa qualità della maniglia del cassetto che si trova in bella vista, proprio davanti al passeggero.
La gamma dei motori è sufficientemente vasta, considerando che comprende tre unità a benzina e cinque turbodiesel, tutte di 2 litri di cilindrata ma con potenze molto diverse.
Noi abbiamo guidato il top della gamma a gasolio: quella da 218 CV.
In questo quattro cilindri, dai 1.500 giri in su la curva di erogazione della coppia è costante e decisa, grazie al doppio turbocompressore, uno per i regimi alti e uno per i bassi, e alla geometria delle palette variabile.
I 450 Nm di coppia e la trazione integrale garantiscono la sicurezza di riprese rapide in ogni condizione e la potenza è perfettamente gestita dalla trasmissione automatica a otto rapporti, caratterizzata da tempi di cambiate (sia in automatico che in sequenziale) quasi impercettibili dai passeggeri.
Sulla X1 restyling, inoltre, debutta l’Eco Pro, un sistema che assiste nella guida e consiglia come usare al meglio l’acceleratore: oltre il 75% della corsa, per esempio, invita a rilasciare.
In questo modo si ottengono prestazioni brillanti ma al tempo stesso si può consumare meno gasolio.
Specialmente quando non si cerca un comportamento sportivo a tutti i costi.
Per la versione 25d, a differenza delle X1 meno prestazionali, non è stata al momento prevista la versione sDrive, ovvero quella a due sole ruote motrici.