Bosch, dall’ABS al generatore che produce corrente elettrica con le onde del mare

Smartworld
di Antonio de Felice

Il progetto è finanziato con 2 milioni di euro dal ministero tedesco dell'istruzione e della ricerca

Bosch, multinazionale tedesca nota nel mondo automobilistico per la sua componentistica (alternatori, motorini d’avviamento, spazzole tergocristallo, lampadine, ecc) ma anche per aver messo a punto e prodotto dispositivi importanti per la sicurezza come l’ABS e l’ESP, sta studiando un sistema in grado di generare energia elettrica dalle onde del mare.

Il dispositivo è costituito da tre fogli, quello superiore e inferiore sono conduttori di corrente mentre il centrale è un isolante realizzato in silicio elastico. Il movimento verso l’alto delle onde, grazie a un galleggiante ancorato a questo pacchetto di fogli, genera una compressione del silicio che riduce la distanza fra i due elettrodi.

Grazie a una piccola tensione elettrica, è possibile caricare positivamente un elettrodo e negativamente l’altro. Quando il galleggiante comincia a scendere nel cavo dell’onda e così aumenta la distanza fra i due elettrodi, si ottiene come effetto un considerevole aumento della carica elettrica disponibile che può essere immagazzinata. Nel momento in cui il galleggiante torna a salire sulla cresta dell’onda il ciclo si ripete con la stessa identica procedura.

Le maree e le correnti costituiscono oggi una promettente fonte di energia pulita. In base alle stime delle Nazioni Unite, le onde potrebbero produrre nel mondo ben 29.000 Terawattora (TWh). Tenendo conto che l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha dichiarato che il fabbisogno del 2010 è stato pari a 21.500 TWh si può capire quanto il progetto sia potenzialmente interessante.

Il progetto ha ricevuto un finanziamento di circa 2 milioni di euro  dal Ministero tedesco dell’Istruzione e della Ricerca; vede coinvolte 4 aziende, tra cui appunto la Bosch, e 2 università. Nel 2015, presso quella di Amburgo verrà testato il primo prototipo di questo generatore in scala reale. L’obiettivo è di raggiungere un’efficienza di conversione da energia meccanica ad elettrica pari al 50%.