Bosch, ecco il diesel rinnovabile composto da oli da cucina riciclati e grasso

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Smartworld
di Francesco Irace

Il colosso lavora alla realizzazione di un carburante completamente rinnovabile, composto principalmente di sottoprodotti e materiali di scarto, oli da cucina riciclati e grasso, capace di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2

In un periodo in cui l’ecosostenibilità legata alla mobilità su due e quattro ruote è sempre più al centro del dibattito pubblico, Bosch sta lavorando ad un nuovo diesel rinnovabile. Dagli inizi di novembre, infatti, le auto aziendali in servizio per i membri del Board di Bosch sono alimentate con una tecnologia chiamata “diesel C.A.R.E.”, un carburante che deriva principalmente da sottoprodotti e materiali di scarto. Il fornitore Toolfuel sostiene che il diesel C.A.R.E. – che è al momento in fase di sperimentazione e non è disponibile nelle normali stazioni di servizio – riduca le emissioni di CO2 di circa due terzi, ovvero il 65%, nel ciclo Well to Wheel, cioè dal pozzo di estrazione fino all’uso nei veicoli.

Che cos’è il diesel C.A.R.E. e perché è vantaggioso?

Il diesel C.A.R.E. è un carburante completamente rinnovabile composto principalmente di sottoprodotti e materiali di scarto, oli da cucina riciclati e grasso. Non contiene diesel convenzionale, ovvero carburante fossile. È prodotto dalla finlandese Neste, compagnia petrolifera produttrice di biocarburante, e distribuito in Germania dalla società partner Toolfuel. C.A.R.E., un marchio di Toolfuel, è l’acronimo di CO2 reduction, Arctic grade, Renewable, Emission reduction. Quando parliamo della riduzione delle emissioni del 65% facciamo riferimento al fatto che sono calcolate solo le emissioni di CO2 risultanti dalla conversione dei materiali di scarto in carburante. I materiali di scarto stessi sono considerati neutrali in termini di CO2 , in quanto già esistenti.

I carburanti rinnovabili possono ridurre il riscaldamento globale

“I carburanti rinnovabili e sintetici possono contribuire notevolmente a limitare il riscaldamento globale. Il loro impiego ha un impatto ecologico molto più rapido rispetto alla sostituzione dei veicoli e dell’infrastruttura, in quanto consente di sfruttare le stazioni di servizio esistenti” ha dichiarato Volkmar Denner, CEO di Bosch.

Per lui le conseguenze sono evidenti: “I carburanti sintetici e rinnovabili devono essere presi in considerazione nelle normative relative alle emissioni di CO2 delle autovetture e degli autocarri”. Già da qualche settimana nelle stazioni di rifornimento delle sedi Bosch di Feuerbach, Schwieberdingen e Hildesheim è disponibile il carburante R33 Blue Diesel approvato, prodotto da Shell, per i veicoli aziendali condivisi e in prova. Questo carburante è composto fino al 33% da materiali rinnovabili. L’impatto del carbonio sugli oltre 1.000 veicoli Bosch che si riforniscono regolarmente presso queste tre stazioni potrà quindi essere ridotto ben del 20% nel ciclo Well to Wheel. Bosch punta inoltre a rendere i carburanti sintetici e rinnovabili disponibili per le auto aziendali ed i veicoli interni per le consegne in tutte le stazioni di rifornimento in Germania e sta gradualmente incorporando nella sua flotta anche i veicoli elettrici alimentati a batteria.