Cactus Desert Run, Day 3: il deserto dell’Agriate, la bufera e i contrattempi

Smartworld
di Francesco Neri Michele Neri

Nonostante le strade allagate, non ci siamo persi d'animo: la Citroen C4 Cactus arriva nel deserto delle Agriate. Ecco il nostro racconto.

L’obiettivo della nostra Cactus Desert Run? Portare la Citroën C4 Cactus in un deserto vero.

“Un Cactus nel deserto”, per intenderci: ci sembrava un ottimo modo per mettere alla prova la compatta francese dalla personalità strabiliante, che abbiamo imparato a conoscere in questa tre giorni.

E così, questa terza tappa del nostro viaggio ci ha portato finalmente nel deserto delle Agriate. Con molte più difficoltà del previsto.

A metterci i bastoni fra le ruote, le conseguenze della bufera del secondo giorno di viaggio: strade completamente allagate (e auto che ci galleggiavano dentro) rendevano difficile raggiungere la nostra destinazione, così come il previsto Rally di Francia.

Ma non ci siamo arresi.

Dopo una deviazione che ci ha portato fra i vigneti e le campagne della Corsica – ancora una volta, decisamente scenografici – e ci ha permesso di mettere la prova la Cactus sullo sterrato, siamo infatti riusciti ad arrivare a destinazione.

Dopo aver incrociato un paio di Mehari – no, non la Cactus M: proprio le “vecchie” Mehari, che in Corsica sono di casa – ci avventuriamo sulle strade rocciose del Deserto delle Agriate, che la Citroen C4 Cactus ha affrontato senza grossi problemi grazie all’altezza da terra (21cm) che permette di ovviare egregiamente alla mancanza della trazione integrale.

Una Cactus in mezzo agli altri Cactus: la compatta fuori dagli schemi di Citroen si è rivelata una compagna di viaggio che non ha deluso le aspettative. Grande carattere, maneggevolezza, praticità e – non dimentichiamolo – un’economia sia di prezzo d’acquisto che di utilizzo che stupisce fanno della Cactus una scelta perfetta per chi nelle auto cerca qualcosa di più: un cuore.