Un rapporto potenza-peso migliore (e il quattro per cento del prezzo) di una Veyron Grand Sport
Negli ultimi anni alla Caterham sono cambiate molte cose.
L’ingresso in Formula 1 ha dato maggior fama al marchio e la recente alleanza con la Renault Alpine per la realizzazione di una nuova sportiva dimostra che le ambizioni della Caterham vanno ben oltre la Seven.
Alcuni progetti della Casa inglese (come quello di una futura SUV) fanno storcere il naso agli appassionati, ma quando ti trovi di fronte una Caterham Seven 620R blu e arancione perdoneresti tutto alla Caterham.
Estrema, quasi folle
Questo modello è il più estremo di una lunga e illustre discendenza di folli Seven.
Mosso da un Ford Duratec 2.0 con compressore, che sviluppa 311 CV e 297 Nm di coppia, la 620R ha un rapporto potenza-peso da far invidia a un candelotto di dinamite.
Per scaricare a terra questo ben di dio usa un sei marce sequenziale flat shift, che ti permette di non togliere il piede dal gas mentre cambi marcia.
Le sospensioni anteriori a ruote indipendenti con doppi triangoli sovrapposti, il ponte De Dion all’asse posteriore e gli ammortizzatori regolabili da corsa davanti e dietro danno all’ottimo telaio gli strumenti che gli servono per sfruttare al meglio la potenza del motore.
Non la solita Seven
A prima vista, la Caterham Seven 620R sembra l’ennesima Seven, ma con alcuni dettagli molto interessanti.
Sul lungo muso c’è una presa d’aria extra. Le due alette inclinate montate ai lati dell’anteriore servono ad aumentare la deportanza mentre le sospensioni sono state studiate in modo tale da ridurre l’inerzia.
I cerchi in magnesio da 13 pollici avvolti dalle Avon ZZR ricchissime di grip danno alla 620R il look e l’atteggiamento di un’auto da corsa, così come il camber all’anteriore.
Questo esemplare ha i sedili e i pannelli interni tutti in carbonio quindi è quella che potremmo definire una Seven full optional.
È perfetta per la pista, ma non molto confortevole per l’uso su strada. Ma noi non ci lamentiamo di certo…
Il nostro programma è di portarla a Blyton Park per qualche giro cronometrato e poi farla scorrazzare sulle stradine di campagna del Lincolnshire. Ma prima ci aspettano 130 km di autostrada. Senza il parabrezza è fondamentale indossare il casco se vuoi evitare di impiastricciarti la faccia con i moscerini.
La Caterham Seven infatti è una specie di moto con quattro ruote, una moto però su cui salire è una procedura un po’ più complessa: devi issarti sulla carrozzeria, poi lasciarti cadere nel sedile in carbonio.
Questione di feeling
Il senso di collegamento con la Seven è intenso e immediato.
Al volante ci si sente parte integrante della macchina e con i sedili così stretti e avvolgenti e la seduta così arretrata e vicina all’asse posteriore si sente ogni singolo movimento e vibrazione dell’auto.
Lo sterzo è molto fisico ma con meno di due giri (1,93 per la precisione) per girare completamente il volante da parte a parte basta muovere il polso per affrontare gran parte delle curve.
La trasmissione richiede input decisi e le cambiate sono così rapide che il sequenziale sembra leggerti nel pensiero.
Il motore è una meraviglia. L’acceleratore è super incisivo ma molto misurato, e così anche se l’auto è ultrareattiva, una volta che ci si è abituati alle sue reazioni si può dosare il gas con molta precisione.
Si può e si deve, perché se si esagera, il retrotreno parte di traverso anche con le prime tre marce. I rapporti sono lunghi, molto lunghi, con la prima che arriva fino a 100 km/h e la seconda a 132, perlomeno stando al tachimetro digitale.
La velocità a cui queste marce divorano la strada è la miglior prova dell’accelerazione straordinaria della 620R.
Prestazioni
La Caterham dichiara uno 0-100 in 2,79 secondi e a giudicare dalla nostra breve esperienza con lei è una cifra molto conservativa.
La trazione è il fattore limitante in prima, specialmente visto che non ci sono aiuti elettronici a tenere a bada le gomme se pattinano. Anche se per il momento non abbiamo altri dati una cosa è certa: la 620R è una delle auto di produzione più ricca di accelerazione del mondo.
Sulle stradine di campagna, dove l’asfalto non è certo il massimo, la 620R è un missile e ti catapulta dall’altra parte dei rettilinei con una spinta folle.
In seconda le ruote pattinano leggermente fino al limitatore.
Se si fa la stessa cosa in terza, i giri salgono e scendono in picchiata come se niente fosse, con le Avon che si aggrappano al terreno come artigli.
Le sospensioni sono forse un po’ troppo rigide per queste stradine, ma riescono ad assorbire abbastanza bene anche le buche più dure nonostante la 620R sia veramente leggerissima.
Lo scarico laterale è a cinquanta centimetri dal guidatore e questa è un’altra buona ragione per mettere il casco: senza, il baccano è insopportabile. Questo limita le possibilità di scatenare come si deve la Caterham 620R in pista (e pur standoci attenti probabilmente oggi abbiamo assordato tutti in un raggio di chilometri) ma anche così il sound è grandioso.
Se volete avere una vaga idea della colonna sonora che accompagna la folle corsa della Seven, immaginate il latrato di una Ford Escort Gr.4 da rally mixata con una BTCC e aggiungeteci il fischio del compressore. Però se proprio volete rovinarvi la festa, la Caterham può dotare la Seven di un silenziatore…
Voglia di pista
Quando arriviamo a Blyton non sto più nella pelle dalla voglia di guidare la 620R in pista perché è l’unico posto dove si può scatenarla seriamente per più di pochi secondi di seguito.
Un serbatoio pieno di benzina a 98 ottani da consumare, il VBOX, una giornata splendida e il circuito tutto per noi: non potremmo desiderare di più.
Nonostante tutta quella potenza e coppia, la Caterham 620R rimane un’auto intuitiva da guidare. È totalmente trasparente: non solo ti dice quello che sta facendo ma perché lo fa, così da permetterti di regolare i tuoi input e tirare fuori sempre il meglio da lei.
Naturalmente, con così tanta potenza e coppia a disposizione, l’acceleratore ha un effetto immediato e decisivo quanto lo sterzo sulla traiettoria.
Il set up comunque è molto sfruttabile, con un anteriore molto incisivo e tanta trazione se si apre progressivamente il gas.
I rapporti lunghi e il motore grintoso offrono molte possibilità: in terza la 620R spinge decisa là dove con un’altra macchina dovresti passare in seconda e nello stesso tempo in seconda allunga più del previsto e hai sempre ancora una parte del contagiri da sfruttare.
I freni sono potentissimi e sensibili e ti permettono di frenare tardi e con violenza. Questa è un’auto costruita e settata da gente che sa che cosa vogliono gli appassionati.
Temevo che questo motore esagerato fosse un po’ troppo per la Seven e che avrebbe soffocato il suo leggendario handling, trasformandola in un’auto più adatta ad andare forte in rettilineo che a infilarsi a razzo nelle curve. E invece sono felice di dirvi che queste mie paure erano infondate e che la 620R è precisissima e curatissima, molto più di quanto credessi possibile per una Seven da oltre 300 CV.
La sua accelerazione dà alla testa, la scarica di adrenalina ti lascia sconvolto e tremante per l’eccitazione. Se avete problemi di dipendenza state attenti alla 620R: se la provate una volta non riuscirete più a farne a meno.
Quello che trovo più affascinante della 620R, e quello che a mio parere la rende così speciale, è che a differenza di altre stradali ultraspecializzate e pensate per la pista, ti permette di fare il matto tra i cordoli ma è coinvolgente e adatta anche alla strada.
Se le metti il parabrezza, le portiere e il tetto puoi tranquillamente andarci a un trackday, girarci in pista e tornarci a casa, partecipare a una gara in salita il sabato e la domenica infilare in macchina un borsone e una tenda e andare a fare campeggio da qualche parte. È questa la bellezza della Seven e quello che la distingue da auto come la Ariel Atom, la Radical o la BAC Mono: è aggressiva ma versatile.
Prima di guidare la 620R pensavo che 60.000 euro fossero tanti per una Seven, ma dopo aver passato qualche ora con lei su strada e in pista mi sembrano persino pochi.
Se mai c’è stata un’auto che incarna la filosofia di EVO, quella fatta di passione, di stile e di emozioni al volante, beh, questa è la 620R.