Chevrolet e le abitudini delle donne

Smartworld

Chevrolet ha condotto una nuova ed insolita ricerca sugli oggetti a cui ogni donna non rinuncia mai nella propria borsa. Sono state più di 1.500, e da ogni parte del mondo, le donne oggetto di studio da parte della Casa statunitense, che utilizza i dati emersi dalla ricerca per costruire autovetture che si adattino sempre di più alle necessità di chi le utilizza.

«Provate a controllare nella giacca o in borsa, proprio adesso – osserva Chris Biggs (Global Vehicle Line Director di Chevrolet) -. Troverete un cellulare o uno smart phone, un borsellino o un portafoglio, una penna, una bottiglia d’acqua, un lucidalabbra e un pacchetto di caramelle». Sono questi in linee generali gli oggetti più utilizzati dalle donne, che in media comprano 111 borse nell’arco di una vita (una nuova ogni tre mesi). Tra l’altro quando si portano avanti dei nuovi progetti, vengono chiamati anche collaudatori da tutto il mondo che provano le vetture per molte ore, per scoprirne difetti, pregi, e tanti altri aspetti. Ed è da questi elementi che nasce l’idea originale di Chevrolet di utilizzare le abitudini delle donne (e non solo) per migliorare l’abitacolo delle proprie vetture.

«Prima di farli salire sulla vettura – spiega Biggs riferendosi ai collaudatori che testano le nuove auto -, chiediamo loro cosa hanno in tasca e usiamo i primi sei oggetti per definire l’ergonomia della vettura, il posizionamento dei vani portaoggetti e il design dell’abitacolo. Incredibilmente, non importa che si venga da Beijing, dall’Ohio, o da Madrid, la lista non cambia mai».

Aveo

«Aveo è un’automobile globale ma vi sono specificità di mercato di cui bisogna assolutamente tenere conto. In Europa settentrionale, i clienti viaggiano con lettori MP3 o smartphone. Per venire incontro a queste esigenze, Aveo ha due cassetti portaguanti, uno dei quali è dotato di prese USB e di dispositivi ausiliari per poter collegare i vari sistemi elettronici senza che siano visibili.

Oltre alla possibilità di poter gestire le interfaccia radio e la funzionalità Bluetooth tramite i comandi del volante».

«In Sud Corea la gente praticamente non porta monete, ma vuole un apposito spazio fessurato nel cruscotto, mentre uno studio di JD Power mostra che il posto dei portabicchieri è fondamentale per i clienti americani poiché  viaggiano con un numero maggiore di oggetti personali».

Le differenze geografiche, dunque, sono un aspetto da non trascurare. E la Casa statunitense cerca, a tal proposito, di adattare le proprie vetture alle abitudini di ciascuna regione.

«Una borsetta è l’ultima cosa al mondo che si potrebbe definire fonte d’ispirazione per i designer di automobili – conclude Chris Briggs –, ma abbiamo scoperto che al di là dei sei gradi di separazione, ci possiamo considerare davvero simili ai nostri vicini, ai nostri capi o a un perfetto sconosciuto per quello che abbiamo in borsa o in tasca».