Confronto citycar: cinque cittadine si sfidano

Smartworld
di Marco Coletto

Dopo la semi-delusione della scorsa settimana (ultima nella “top five”, ma con un buon punteggio), la Ford Ka tenta il riscatto con una versione molto più ricca, che si confronta stavolta con versatili rivali a cinque porte. La prova completa sul numero di Panoramauto di aprile.

Le cinque citycar analizzate hanno un target di clienti e un prezzo molto differente. La low-cost italo-cinese DR dr1 1.3 16V (9.481 euro, con antifurto, autoradio, cerchi in lega, climatizzatore, sensori di parcheggio e vernice metallizzata di serie) punta allo stesso pubblico della Suzuki Alto 1.0 GL (9.841 euro, con autoradio, clima e fendinebbia). La Fiat Panda 1.2 Emotion Eco (12.351 euro, alla dotazione della Alto aggiunge i cerchi in lega) e la Toyota Aygo 1.0 VVT-i 5p. Sol (11.551 euro e solo il climatizzatore di serie) sono auto da grandi numeri di vendite mentre la Ford Ka 1.2 Titanium con l’aggiunta del pacchetto Individual Suite (totale: 14.151 euro, cerchi in lega, clima, fendinebbia e interni in pelle) si rivolge a chi non fatica ad arrivare alla fine del mese.

Il test comincia con l’analisi del comportamento stradale. La più potente dr1 ha un motore elastico e molto rumoroso, le sospensioni reagiscono male alle asperità più secche e lo sterzo è lento. La Panda, al contrario, ha un assetto soft che assorbe qualsiasi sconnessione ma il propulsore ha poca verve, soprattutto in autostrada. La Ka, rispetto alla 500 da cui deriva, offre un miglior compromesso tra sportività e comfort (tranne che nelle buche più dure a causa degli pneumatici ribassati), la Alto rolla in curva e monta un propulsore tre cilindri vivace e incredibilmente privo di vibrazioni. A differenza della Aygo, troppo tremolante e “fracassona”, che ha una guidabilità ottima grazie alle sospensioni più rigide.

Passiamo all’abitacolo. Nonostante le origini cinesi, le finiture della dr1 sono in linea con quelle della concorrenza (nei materiali, non negli assemblaggi) e lo spazio per i passeggeri non manca.

La Panda, che offre altrettanti centimetri all’interno, colpisce positivamente per l’elevata ergonomia dei comandi, negativamente per la scarsità di vani portaoggetti. La Ka – favorita dall’eleganza dell’allestimento – è penalizzata nella praticità per via delle tre porte e la Alto sorprende per lo spazio (tranne che in altezza) e per la versatilità (tanti vani sparsi per la plancia). Anche la Aygo piace per l’abitabilità, ma la sensazione di essere a bordo di una “vetturetta” è molto forte.

Dal punto di vista della sicurezza ci sono grosse disparità: la dr1 offre solo due airbag ed è l’unica a non avere l’ESP disponibile, la Panda ha lo stesso numero di cuscini standard ma sborsando si può avere tutto il necessario (controllo di stabilità compreso), le due giapponesi Alto e Aygo rispondono con quattro airbag di serie mentre la Ka prevede anche gli airbag a tendina.

Il bagagliaio meno capiente, per concludere, è senza dubbio quello della dr1 (forma irregolare corredata da una soglia alta). La palma del vano migliore va invece alla Panda e alla Ka (su quest’ultima il carico va però suddiviso in borse più piccole). Le baby Suzuki e Toyota manifestano gli stessi problemi: soglia di carico troppo in alto e capacità mediocre.

Chi avrà vinto la sfida? Scopritelo sul numero di aprile di Panoramauto.