Non è la bellezza della linea a rendere attraente questa variante della Dacia Sandero.
Se scocca la scintilla tra l’automobilista e questa utilitaria è solo per convenienza: perché a prezzo di saldo si porta a casa una vettura abbastanza solida, spaziosa, rispetto alle dimensioni, e con il telaio rialzato fino a quota 21 cm per viaggiare sullo sterrato senza rischiare contatti tra il fondo stradale e il pianale dell’auto.
Niente trazione integrale, sia chiaro, ma solo una maggiore escursione e qualche orpello alla carrozzeria per rendere più “fuoristradistico” il look.
I passaruote in plastica grezza hanno pure il vantaggio di essere più robusti ai graffi, anche in caso di parcheggio con toccatina.
Il motore 1.5 a gasolio ha una discreta verve e fa poco rumore anche a freddo. Le prestazioni non sono travolgenti, ma l’auto ha una discreta agilità: scatta da 0 a 100 km/h in 14,1 secondi (13,3 dichiarati) e in ripresa non costringe troppo a mettere mano al cambio (80-120 km/h in 17 secondi).
Gli spazi di arresto non sono da record, ma l’ABS lavora bene.
Il problema è che spesso interviene con “apprensione”, perché l’auto tende ad affondare con il muso e a scaricare la coda (a causa dell’altezza da terra maggiorata).
La tenuta di strada è discreta: il limite si raggiunge presto e la vettura entra in sottosterzo.
Facile da controllare.
Buona la stabilità nei cambi di direzione, ma manca (e non si può avere) l’ESP.