David Bowie: l’arte (anche nelle auto) non muore mai

Smartworld
di Alessandro Alicandri

11 gennaio 2015, ci lascia uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Per lui non solo musica, ma anche auto

È scomparso il 10 gennaio 2015, David Bowie.

18 mesi di lotta contro il cancro, un album pubblicato l’8 gennaio (“Black Star”), giorno del suo 69esimo compleanno. 

48 ore dopo, è morto. Lo vogliamo ricordare così.

Le auto

C’è una canzone di David Bowie che si intitola Always Crashing in the Same Car.

È un brano del 1977 contenuto in “Low”, uno degli album più iconici della carriera dell’artista. Raccontava in due strofe e senza ritornello la storia di un uomo che ripete sempre gli stessi errori sotto gli occhi di una donna, Jasmine.

Il tutto ambientato in un’auto che viaggia ad alta velocità.

In realtà quello era un aneddoto di vita reale, nel quale – in giro con la sua Mercedes (pare ne avesse molte) – si ritrovò a speronare un suo spacciatore che gli aveva fregato dei soldi.

Poi si ritrovò a girare per il parcheggio sotterraneo dell’hotel, in tondo. Da lì – pare – al Duca è venuta in mente l’idea della canzone.

Il legame fra David Bowie e il mondo Mercedes è piuttosto noto: c’è una foto iconica del 1976 dove a bordo di una Mercedes 600 decapottabile parcheggiata in Victoria Station, a Londra.

Bowie fece un saluto al pubblico che venne per molto tempo considerato un saluto fascista. Ovviamente non si trattava di un saluto politicizzato, ma di un saluto ispirato al suo interesse per la mitologia britannica (sembra incredibile, ma è così). Non venne capito, e chiarì la vicenda molti anni dopo.

Poi ci furono le Mercedes 450 SEL, e la 560 SL: la sua passione per il marchio della Stella durata a lungo.

Ma non era l’unico: nel 1999 partecipo anche ai festeggiamenti dei 40 anni del marchio Mini. Realizzò un’auto completamente cromata, anche negli interni, un omaggio ai costumi del periodo Ziggy Stardust di inizio anni 80 (che, se volete, potete trovare anche su Amazon; un modello, ovviamente).

Si dice che per alcune persone tutto quello che toccano diventi oro. Nel caso di David Bowie non è diventata oro: è diventata immortale.

La mostra

Dall’11 dicembre nella città di Groninga, Paesi Bassi, è stata aperta una delle mostre più belle dedicate a David Bowie, pensata e realizzata con il contributo dell’artista. 

Raccoglie oltre 300 oggetti ufficiali legati all’artista. La mostra chiuderà il 13 di marzo 2016.

Il Groningen Museum, per gestire al meglio le aumentate affluenze di questi giorni, ha chiuso tutte le altre esposizioni. 

Nella giornata della sua scomparsa, di fronte al museo, è prevista una veglia funebre.