Donne: guidatrici più stressate … degli uomini

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Smartworld

L’auto…  c’è chi la vede come un mezzo per rilassarsi e c’è chi, invece, la vive come una causa di grande stress e ansia… dipende da tanti fattori, molto probabilmente chi, per necessità, è costretto tutti i giorni a sorbirsi ore di traffico e code interminabili apparterrà al secondo gruppo vedendo l’auto come una trappola di metallo infernale; chi invece è più fortunato e si concede (o può concedersi) la guida solo per svago e divertimento rientrerà, chissà, nel primo gruppo adorando, al contrario, la sua vettura come il giocattolo preferito. Ma questo è tutto da dimostrare.

Fatto sta che l’auto, più che per la sua natura, per il contesto in cui la maggior parte delle volte è inserita, molto spesso è fonte di ansia. Le donne, però, e qui entra in gioco il gentil sesso (ahinoi in chiave non positiva), accuserebbero di più i sintomi dello stress da quattro ruote rispetto ai maschietti.

A rivelarlo è un sondaggio di Autoglass che ha registrato i numeri di questa “pandemia” dell’automobilista. Partiamo subito, infatti, col dire (nostra interpretazione) che i dati parlano chiaro: il tasso di stress al volante è alto (per questo …”pandemia”) per tutti! … che si parli di donne o uomini. Ma le prime superano in numero, seppur sensibilmente, i secondi, e questa è la notizia che ci interessa, non per rivalsa di chi scrive (stavolta uomo…) nei confronti del sesso opposto, ma perché ci troviamo in un contesto “rosa”, il canale auto-donna!

Premesse fatte (ambasciator non porta pena), il 69% delle fanciulle intervistate ha dichiarato di “scaldarsi”, infastidirsi e, appunto, stressarsi molto spesso stringendo tra le mani il volante dell’auto.

Tra gli uomini questa percentuale è leggermente più bassa, pari al 64%.

Ora, divulgati i numeri, partono, ovviamente, le speculazioni filosofico-psicologiche per spiegare quei 5 miseri (ma pesanti) punti percentuali…  Dalle risposte date sembra effettivamente che le donne si portino di più sulle spalle il peso della pressione della vita, pressioni che vengono per la maggior parte, stando sempre alle loro dichiarazioni, da discussioni recentemente affrontate o dal tempo a disposizione, sempre troppo poco, che proietta, gigante, l’ombra del ritardo sempre in agguato.

Il 75% delle intervistate, per concludere, sembrano proiettare il loro stress all’esterno, considerando  causa del loro disagio gli altri poveri guidatori. Tra gli uomini, invece, “solo” il 63% fa caso alle altre automobili. Spesso si dice che l’uomo (il maschio) è un essere più semplice, magari, questa volta, la sua essenzialità lo protegge dal mondo esterno e risente meno delle difficoltà della jungla metropolitana, la donna invece, più complessa e sensibile, rimane più esposta e, forse per questo, ne soffre un po’ di più.