Ferrari, è morto Sergio Scaglietti: addio al designer e papà di tante rosse

Smartworld
di Claudio Mastroianni

Ci sono personaggi legati, indissolubilmente, al mondo dell’automobile. E la cui passione per le quattro ruote è innegabile.

Sergio Scaglietti era, senza dubbio, uno di questi: mente a cui si devono tante Ferrari di successo – sue ad esempio la Ferrari 250 Testa Rossa o la Ferrari 250 GT California – il suo nome è stato da sempre legato alla scuderia di Maranello.

Ieri ci ha lasciato: è morto a 91 anni, nella sua Modena. Senza tanti clamori, discretamente, come era nel suo personaggio.

La storia con Ferrari

Il legame con Ferrari nasce presto, prestissimo, nel 1939: appena 19enne, Enzo Ferrari nota il suo lavoro come carrozziere, e ne nasce un rapporto di stima profondissima, non solo professionale.

Un legame fortissimo che sfocierà, dopo la nascita della Carrozzeria Scaglietti nel 1951, in un rapporto esclusivo con la casa di Maranello. Sfociato, nel 1975, nell’acquisto da parte di Ferrari della quota di maggioranza della carrozzeria.

A dimostrazione di questo rapporto importante, anche un modello recente Ferrari: la 612 Scaglietti, omaggio diretto a un personaggio (all’epoca ancora in vita) come Sergio e alla sua influenza sulle rosse.

Il ricordo e l’eredità

“Sergio Scaglietti lascia al mondo l’eredità di un’artista che ha modellato con il suo talento e il suo lavoro alcuni dei più bei modelli della nostra storia. A chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo lascia anche il ricordo di uomo schietto, onesto con una dedizione completa al suo lavoro. Ci mancherà”. Così Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari ha ricordato Sergio.

Ma un pensiero, sul lato umano del personaggio, arriva anche dal sindaco della sua Modena Giorgio Pighi: “Nonostante le sue entusiasmanti esperienze professionali, Scaglietti è sempre rimasto un uomo discreto, ‘alla mano’ che amava e viveva la sua città ogni giorno, non disdegnano quattro chiacchiere con gli amici”.

Un uomo d’altri tempi, insomma: una passione per l’auto e un amore per il suo lavoro che diventa sempre più raro trovare.

Foto: Flickr