Ferrari: la regina del Salone di Ginevra è la 488 GTB

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Spinta da un V8 da 670 CV, con un'aerodinamica semi-perfetta e un'elettronica da corsa...

Anche quest’anno, al Salone di Ginevra 2015, lo stand Ferrari è forse quello più preso d’assalto dai visitatori, normale… la stella “rossa” dell’85esima kermesse elvetica è ancora una volta una supercar del Cavallino Rampante, in questo caso la nuova Ferrari 488 GTB che arriva a 40 anni dalla 308 GTB, la prima prima Ferrari stradale V8 posteriore-centrale della storia.

Spinta da un V8 da 670 CV

Estetica a parte, che parla da sola esprimendo come sempre l’opera d’arte del marchio italiano e che si può apprezzare dalle fotografie scattate dal vivo qui a Ginevra, la carta di presentazione gira tutta attorno ai numeri: il V8 che si nasconde sotto al vestito della 488 GTB sprigiona ben 670 CV e 760 Nm di coppia massima, che le assicurano un’accelerazione da 0 a 200 km/h in appena 8,3 secondi.

Aerodinamica semi-perfetta

Un contributo fondamentale alle prestazioni deriva dall’aerodinamica che con un’efficienza di 1,67 stabilisce il nuovo record per una Ferrari di serie.

Il carico aerodinamico è aumentato del 50% rispetto al modello precedente (la Ferrari 458 Italia) riducendo contemporaneamente la resistenza all’avanzamento; risultato raggiunto grazie alla messa a punto di elementi innovativi tra cui lo spoiler anteriore doppio, le prese d’aria laterali “base bleed” e al retrotreno l’aerodinamica attiva insieme allo spoiler soffiato.

Elettronica da corsa…

Tutta questa potenza, poi, può essere sfruttata al massimo grazie ai sottosistemi e ai controlli elettronici che rendono la Ferrari 488 GTB la vettura di serie più reattiva, con tempi di risposta ai comandi paragonabili a quelli di un’auto da corsa.

Il controllo elettronico evoluto dell’angolo di assetto (Side Slip Control 2 – SSC2), più preciso e meno invasivo, consente una maggiore accelerazione longitudinale in uscita dalle curve.

L’SSC2 sfrutta il controllo di trazione F1-trac, il differenziale elettronico E-diff e ora anche lo smorzamento degli ammortizzatori attivi, rendendo ancora più uniforme e omogeneo il comportamento della vettura nelle manovre più complesse.