Il futuro secondo Renault: dalla Eolab alla produzione, il futuro è una rivoluzione concreta

Smartworld
di Claudio Mastroianni

Risparmiare in peso per risparmiare nei consumi: la concept Eolab traccia un percorso per Renault che passa dall'ibrido ma anche dalla leggerezza. Ne abbiamo parlato con Remì Bastien, capo della Ricerca Renault

Per chi – come chi scrive – è appassionato di auto e motori in genere, non c’è niente di meglio di un Salone dell’auto per dare una sbirciatina a quello che sarà il futuro dell’automobile.

Fra nuovi modelli e concept avveniristici ce n’è per tutti i gusti: linee esagerate, soluzioni futuribili, cavalli su cavalli sotto il cofano, prestazioni fuori dal mondo.

Tutto molto bello. Ma alle volte si perde di vista il mondo concreto, quello fatto di linee produttive, e costi di gestione, e progetti davvero realizzabili.

Per questo motivo è stato un piacere partecipare, in questo Salone di Parigi 2014, alla tavola rotonda che ci ha visto fare quattro chiacchiere con Remì Bastien, capo del settore ricerca di Renault, che proprio a Parigi ha presentato quest’anno il manifesto tecnologico del brand francese per i prossimi anni: la concept Eolab.

Sperimentare per sognare, o sperimentare per produrre?

Una concept che, dalle parole di Remì Bastien, raccoglie “un centinaio di progressi tecnologici e innovazioni”. Che non rimarranno solo sulla carta, ma che sono – anzi – ideate per essere tradotte sulla linea produttiva entro i prossimi dieci anni.

“Innanzitutto ci sono già alcune soluzioni che vengono applicate sulla nuova Renault Espace. Il 40/50% delle soluzioni applicate sulla Eolab si ritroveranno probabilmente sulla nuova Clio, intorno al 2018. La piena applicazione avverrà invece nel 2022, in linea con l’aggiornamento delle linee produttive delle nuove auto, con il rinnovo completo della gamma”.

Uno studio insomma, quello della Eolab, che anche se non si tradurrà in una vettura che vedremo su strada con quelle specifiche linee servirà da canovaccio per le Renault che verranno.

Insomma: non un esercizio stilistico, ma un lavoro propedeutico alla produzione.

Il futuro Renault? Più leggero…

Ma quali saranno le innovazioni della Eolab che rivedremo nelle prossime Renault?

Sicuramente uno dei principali aspetti che verrà applicato nei prossimi modelli della losanga sarà l’alleggerimento dell’auto stessa.

A partire dai materiali della scocca e della carrozzeria, per proseguire – a catena – con tutta una serie di componenti tecnici che regaleranno all’auto un peso minore e quindi minori consumi.

Come sottolinea Bastien, “l’obiettivo del progetto di alleggerimento è ottimizzare l’auto nella sua totalità, entrando in un circolo virtuoso: quando si alleggeriscono i fondamentali dell’auto a un livello sufficiente, a questo punto si può montare un motore più piccolo, assali più piccoli, freni più piccoli, e così via. Più piccoli e meno costosi.

Un obiettivo che si raggiungerà senza mettere a rischio la sicurezza di chi guida, grazie a un approccio dinamico sulla scelta dei materiali utilizzati.

“I materiali vengono selezionati in base alla funzione della parte del veicolo interessata: ad esempio, per le parti che devono garantire la resistenza dell’auto si privilegiano materiali come l’acciaio ad alta elasticità, che è più solido e sicuro; in tutti gli altri casi materiali più leggeri e innovativi, come ad esempio il magnesio che sulla Eolab è presente sul tetto, oltre che nella paratia fra motore e abitacolo”.

… e più ibrido

Ovviamente una ibrida come la Eolab non poteva non portare alla luce anche l’interesse da parte di Renault nei confronti dell’ibrido.

Un ibrido ricaricabile che permette alla Eolab di offrire consumi pari a 1L/100km, e che rivedremo anche nella prossima generazione della Clio.

Forse non con questi risultati estremi in fatto di consumi, ma che permetterà alla piccola Renault di rientrare nel progetto del brand francese che vuole offrire auto con un consumo di 2 litri per 100km accessibili a tutti (anche economicamente).

“L’obiettivo per noi è trovare una soluzione intelligente, per fare in modo che il costo della funzione sia minore rispetto alla concorrenza. Perché chiaramente per ottenere un numero di clienti sufficienti bisogna che il prezzo dell’auto non sia troppo più elevato del costo normale, ha commentato Remì Bastien.

Che ha aggiunto: “In Renault ha davvero un senso l’ibrido ricaricabile.

Noi siamo stati pionieri nell’elettrico: e la nostra soluzione permette un uso nel corso della settimana, in cui ci si limita a brevi percorsi cittadini, che permette davvero l’utilizzo del solo elettrico“.

Ma prima di tutto, il cliente

Ma come con tutte le grandi case generaliste, anche Remì Bastien – e con lui Renault – ha la consapevolezza che alla base di tutto restano le scelte del cliente.

“C’è una dimensione che conta sempre molto nella progettazione di un veicolo, che è “Cosa vuole il cliente?”. Oggi ci sono delle berline che hanno consumi inferiori rispetto a un crossover… ma alla fine il cliente compra il crossover”.

Insomma, con lo spirito concreto che caratterizza il marchio una certezza c’è: si può sempre ragionare in un’ottica di progresso e di futuro, ma siamo noi – guidatori – che alla fine avremo la scelta (o meno) di cambiare il mondo.