GPS sull’auto aziendale: ci vuole l’autorizzazione

Volkswagen Golf navigatore
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Secondo l’Ispettorato nazionale del lavoro è considerato un controllo a distanza del lavoratore ed è quindi necessario un accordo sindacale per montarlo

Il GPS sull’auto aziendale è considerato un controllo a distanza del lavoratore e quindi può essere installato solo in caso di accordo sindacale o, in assenza di tale accordo, se c’è l’autorizzazione da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Lo ha precisato lo stesso Inl nella circolare n.2/2016 relativa alle “indicazioni operative sull’utilizzazione di impianti GPS ai sensi dell’art. 4, commi 1 e 2, L. n.300/1970”.

L’art. 4 comma 2 dello Statuto dei Lavoratori – modificato dall’art. 23 del D.Lgs 14 settembre 2015, n. 151 – l’accordo sindacale o l’autorizzazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro non si applicano “agli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa e agli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze”.

Nonostante, quindi, il GPS sia uno strumento di lavoro fondamentale per molte categorie di lavoratori che utilizzano l’auto aziendale l’Ispettorato nazionale del lavoro ha considerato i sistemi di geolocalizzazione un elemento “aggiunto” agli strumenti di lavoro, non utilizzati in via primaria e non essenziali all’esecuzione dell’attività lavorativa. A meno che non siano richiesti da specifiche norme (come ad esempio per il trasporto di portavalori superiore a euro 1.500.000,00).