Honda NSX: Airflow Management, il segreto della super car giapponese

Smartworld
di Junio Gulinelli

La nuova concezione aerodinamica della sportiva giapponese: un equilibrio perfetto tra deportanza, resistenza aerodinamica e gestione termica

Dal 2012, anno in cui venne presentato il primo prototipo, la Honda NSX si è fatta attendere non poco. Oltre 4 anni di sviluppo intensivo prima che, a fine maggio di quest’anno, la supercar giapponese è finalmente ritornata a circolare sulle strade, dopo la prima consegna della nuova generazione.

Perché tanto tempo? Perché si è trattato di un progetto curato nei minimi dettagli, quasi ossessivamente. E gran parte del tempo di progettazione e realizzazione della nuova Honda NSX se lo sono portato via l’aerodinamica e la gestione termica.

Airflow Management: una nuova concezione dell’aerodinamica

Airflow Management”, è questa la formula magica giapponese dalla quale è nata questa supercar quasi perfetta. E l’aerodinamica è una questione di equilibri. Ogni forza ha una sua reazione opposta e i benefici dell’aerodinamica non sono esenti da controindicazioni.

E così, generare una maggior quantità di caria aerodinamica favorisce la stabilità e l’handling della vettura, ma penalizza la velocità massima e i consumi. Al contrario, riducendo la resistenza all’aria, la velocità e i consumi ne traggono beneficio, influendo però negativamente sulla dinamica… Come uscirne?

Il problema della gestione termica

Per gli ingegneri giapponesi è stato un bel rompicapo, reso ancora più complesso dal sofisticato sistema ibrido con quattro motori che spinge la nuova NSX. Una variabile non da poco in questo gioco di forze è stata infatti l’enorme quantità di calore prodotto dal lavoro all’unisono del V6 da 3,5 litri, dei tre motori elettrici, della trasmissione a nove rapporti e dell’unità di distribuzione ad alto rendimento…

Ebbene, per riuscire a far si che la NSX utilizzasse a suo favore i flussi dell’aria, sia per generare carica aerodinamica, sia per ridurre la resistenza all’aria, sia per raffreddare la sua complicatissima meccanica, gli ingegneri Honda hanno dovuto praticamente ridefinire il concetto di dinamica dei flussi.

Nata nella galleria del vento…

A questo sono servite centinaia e centinaia di ore e prove realizzate nelle gallerie del vento di ultima generazione. La prima fase è stata portata a termine presso il centro di sviluppo di Honda in Ohio (Stati Uniti).

Oltreoceano prototipi in scala sono stati sottoposti a durissime prove e continui ritocchi e, alla fine, in Giappone, con modelli in scala reale si è svolto il lavoro di fino per ritoccare gli ultimi dettagli.

L’ultimo passo, per assicurare un raffreddamento ottimale, è stato quello di dotare la Honda NSX di ben 10 radiatori, i principali situati all’anteriore e i secondari distribuiti per tutto il resto della carrozzeria. Il tutto senza compromettere la resistenza all’aria e le prestazioni aerodinamiche.

Tutto questo lavoro si traduce in cifre da top car: 573 CV di propulsione ibrida, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in tre secondi esatti e una velocità massima di 300 km/h.

Honda NSX: Airflow Management, il segreto della super car giapponese

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Appositamente creata per offrire una "Nuova esperienza sportiva"

Appositamente creata per offrire una “Nuova esperienza sportiva” (New Sports eXperience) al segmento delle super car, la nuova Honda NSX sfida lo status quo, proprio come fece in modo completo la prima generazione più di 25 anni fa. Essenziale nello sviluppo dell’auto, il concetto di “Total Airflow Management” ha permesso di raggiungere livelli superiori di deportanza, ridurre al minimo la resistenza e migliorare aderenza, stabilità ed equilibrio.