Hyundai, più di tanti altri marchi, ha costruito parte del suo successo sul segmento SUV. Perché il SUV piace: per le linee, per l’estetica innovativa, per la sensazione di sicurezza.
Il marchio coreano si è radicato in Italia con la Santa Fe nel 2000 e poi con la più piccola Tucson nel 2004: la prima generazione della Suv compatta coreana fu venduta in quasi 27.000 unità e più recentemente la sua erede, la iX35, nel 2014 è stata la quarta Suv più richiesta nel nostro mercato.
Non stupisce quindi la volontà di confermare questo trend con la nuova Tucson.
Un modello totalmente nuovo, più maturo di quello che va a sostituire per contenuti tecnici e stilistici. E con una missione importante: contribuire alla percezione del brand Hyundai come quello di un costruttore affidabile e sicuro. In una parola: “premium”.
La nuova Tucson ha un aspetto più elegante del suo predecessore, grazie al lavoro del centro stile diretto da Peter Schreyer.
Una nuova mascherina cromata, dalla forma esagonale che si integra con i fari allungati rende il frontale distintivo, mentre la fiancata modellata da nervature e dalla linea dei finestrini che risale verso la coda, regala alla Tucson un’immagine particolarmente elegante e agile.
Dentro troviamo un abitacolo accogliente per cinque passeggeri, decisamente luminoso grazie alla presenza del tetto panoramico e piuttosto ricercato.
Il bagagliaio ha una capienza che varia da 513 a 1.503 litri, e la scelta di materiali e finiture per cruscotto e rivestimenti è centrata: la qualità percepita è superiore a quella di non poche rivali europee.
A convincere è la plancia, rivestita da gomma morbida e il grande schermo touch da 8”. Convincono pure i sedili dalle dimensioni generose e col corretto supporto, a scelta anche in pelle e riscaldabili.
La Tucson si conferma più matura anche su strada.
È costruita su una nuova piattaforma che ha permesso di incrementare la rigidità a tutto vantaggio del comportamento stradale. Un attento studio delle vibrazioni ha migliorato l’insonorizzazione dell’abitacolo rispetto alla iX35.
Agile tra le curve e stabile sul veloce, a bordo della Tucson si viaggia in totale comfort e relax potendo fare affidamento anche sui diversi dispositivi elettronici di aiuto alla guida come la frenata d’emergenza, il sistema che avvisa in caso di cambio di corsia (involontario) e il dispositivo che legge e segnala i limiti di velocità (molto utile).
La Tucson mostra anche una anima “off-road”, grazie al controllo di trazione, un dispositivo che rallenta automaticamente l’auto nelle discese più ripide (di serie assieme all’assistente partenza in salita e all’ESP) e, per le versioni dotate di trazione integrale, blocco del differenziale per affrontare anche i passaggi più ostici.
Ci siamo messi al volante della 1.7 turbodiesel da 115 CV a due ruote motrici.
I numeri convincono: 176 km/h di velocità massima, 0-100 km/h in 13,7 secondi e una percorrenza media di 21,7 km con un litro di gasolio.
Ma quello che piace è il carattere: grazie ai 280 Nm di coppia da 1.250 giri offre una buona spinta.
Per chi vuole più brio meglio scegliere un 2.0 abbinato alla trazione integrale. Due i livelli di potenza fra cui scegliere: 136 CV con cambio manuale o automatico oppure 185 CV con la sola trasmissione automatica.
Interessante anche l’alternativa benzina, per chi fa pochi chilometri: 1.6 da 132 CV o turbo da 177 CV con trazione integrale e cambio robotizzato a doppia frizione a 7 rapporti.