Infiniti Q50: la berlina con lo sterzo virtuale

Smartworld
di Adriano Tosi

La berlina con lo sterzo virtuale

Comfort Quasi perfetto. Peccato solo per un po’ di rumorosità del turbodiesel.
Costi Prezzo di poco inferiore alle rivali, ma la dotazione di serie è molto più ricca. Da verificare la rivendibilità.
Piacere di guida Prontezza di sterzo e precisione dell’assetto soddisfano, non altrettanto il feeling di guida.
Ambiente Non promette miracoli: il risultato è buono, ma nella media del segmento.

Chi compra una berlina di dimensioni medie, di solito, è di gusto automobilistico conservatore. Ecco perché non è semplicissimo smuoverlo dalle solite tre tedesche Audi, BMW e Mercedes, da anni al top in questo segmento. Ma gli uomini della Infiniti sono molto determinati e giocano la carta della tecnologia.

Motivo di vanto della Q50 è infatti il Direct Adaptive Steering, ma non mancano dispositivi avanzati di sicurezza e un’interfaccia uomo-macchina innovativa. Non sembra altrettanto forte il design, sebbene il marketing punti molto anche sullo stile. Al di là dei gusti personali, la Q50 manca un po’ di personalità, nonostante i fari anteriori si ispirino a quelli della riuscitissima SUV FX e le lamiere scolpite diano “importanza” e dinamismo alla fiancata. Ma veniamo allo sterzo “magico”.

Dalle citycar alle SUV, il passaggio su sconnessioni pronunciate della strada provoca inevitabilmente reazioni al volante, non con la Q50, grazie al Direct Adaptive Steering. In pratica, tra le mani del guidatore e le ruote anteriori non c’è collegamento meccanico (o meglio, c’è, per sicurezza, ma solitamente è scollegato), bensì un sistema elettronico che traduce i movimenti del volante in gradi di rotazione delle ruote stesse.

I vantaggi sono la risposta immediata e l’annullamento delle reazioni che arrivano al volante a causa dei movimenti anomali dell’avantreno. Il comfort ne guadagna tantissimo, ma non si può dire altrettanto del feeling di guida: l’effetto Playstation è evidente. Detto questo, grazie anche alla validità dell’assetto, la Q50 è appagante e rapida in curva, oltre a essere ben insonorizzata sia dai flussi aerodinamici sia dal rotolamento delle gomme.

Non ci sono sorprese nemmeno al capitolo motore: il 2.2 turbodiesel by Mercedes da 170 CV è elastico ai bassi regimi e parco nei consumi – 6,3 l/100 km durante la nostra prova, in abbinamento al cambio automatico a 7 marce – ma è un po’ ruvido fra i 2.000 e i 3.000 giri.

Passando alla tecnologia, la novità è il sistema InTouch, con cui si comandano i sistemi di bordo proprio come si fa con smartphone e tablet.

Infine, la sicurezza: a richiesta ci sono il sistema di mantenimento della corsia e il cruise control attivo.

Scheda Tecnica

N. cilindri/cilindrata 4/2.143 cc
Potenza 125 kW/170 CV a 3.750 g
Coppia 400 Nm a 1.750 giri
Cambio automatico a 7 rapporti
Trazione posteriore
Velocità max 230 km/h
Acc. 0-100 km/h 8,5 secondi
Consumo misto 20,8 km/l
Emissioni CO2 124 g/km
Dimensioni 4,79/1,82/1,46 m
Bagagliaio 500 dm3
Bollo 354,75 euro

Infiniti Q50

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