Kamui Kobayashi: un gradito ritorno

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Dopo un anno di assenza il pilota giapponese è sbarcato nuovamente nel Circus con l'obiettivo di portare la Caterham a punti

Il ritorno nel Circus di Kamui Kobayashi ha incrementato il numero di piloti talentuosi presenti nel Mondiale F1 2014. Dopo un anno di assenza dalla massima serie automobilistica il driver giapponese avrà un obiettivo difficile (ma non impossibile) da realizzare: portare a punti la Caterham, la scuderia peggiore in circolazione. Scopriamo insieme la sua storia.

Kamui Kobayashi: la biografia

Kamui Kobayashi nasce il 13 settembre 1986 ad Amagasaki (Giappone). Dopo numerose vittorie con i kart, passa alle monoposto: chiude in seconda posizione la stagione di debutto in Formula Toyota nel 2003 e l’anno seguente entra nel programma giovani piloti della Casa nipponica.

La Formula Renault

Nel 2004 Kamui si cimenta con la Formula Renault prendendo parte a ben quattro campionati (Asia, Germania, Italia e Paesi Bassi) ma la svolta arriva l’anno seguente, quando porta a casa il titolo europeo (in un’edizione, a dire il vero, povera di talenti) e quello italiano.

La F3 e la GP2

In F3 Kamui Kobayashi non brilla come in Formula Renault: nel 2006 e nel 2007 – anno in cui viene nominato test driver della Toyota in F1 – partecipa alla serie europea e gareggia nel GP di Macao e nei Masters. Porta a casa qualche risultato importante che gli consente di ottenere il quarto posto assoluto nella seconda stagione del campionato continentale

Il pilota giapponese torna a prendersi qualche soddisfazione in GP2: gareggia nel mondiale e vince il campionato asiatico 2008/2009 davanti al belga Jérôme d’Ambrosio.

Il debutto in F1

Kamui Kobayashi debutta in F1 nel 2009 con la Toyota: affronta le due ultime gare della stagione per rimpiazzare l’infortunato Timo Glock e sorprende tutti ottenendo un 6° posto ad Abu Dhabi e risultando più veloce del più esperto compagno di scuderia Jarno Trulli.

La Sauber

L’anno seguente la Casa giapponese si ritira dalla F1 e Kamui trova un sedile da titolare alla BMW Sauber: surclassa nuovamente i colleghi (lo spagnolo Pedro de la Rosa e il tedesco Nick Heidfeld) e ottiene come miglior piazzamento un sesto posto in Gran Bretagna.

Nel 2011 – quando la scuderia svizzera torna ad avere la denominazione Sauber – Kamui Kobayashi conquista un quinto posto a Monte Carlo. Le prestazioni del driver nipponico sono ancora una volta migliori di quelle dei coèquipier: de la Rosa e il messicano Sergio Pérez.

La situazione peggiora nel 2012: arriva il primo (e finora unico) podio in carriera in Giappone ma anche la prima sconfitta contro un compagno di squadra visto che Pérez si rivela più rapido.

La parentesi Endurance

Kamui Kobayashi viene licenziato dalla Sauber e in assenza di posti liberi in F1 accetta l’offerta della Ferrari di correre nel 2013 nelle gare endurance: partecipa al Mondiale LMGTE Pro con la 458 Italia e alla 24 Ore di Le Mans ma non riesce mai a salire sul gradino più alto del podio.

Il ritorno in F1

Grazie ad una colletta organizzata dai propri tifosi (circa due milioni di euro) Kamui riesce a “pagarsi” un sedile alla Caterham: nei primi tre GP della stagione 2014 dimostra di essere più rapido del compagno svedese Marcus Ericsson e ottiene come miglior piazzamento un 13° posto in Malesia. Punta ad essere il primo pilota a portare a punti la scuderia asiatica: secondo noi entro la fine della stagione ci riuscirà.