Kevin Magnussen, non chiamatelo figlio d’arte

Smartworld
di Marco Coletto

In un solo GP (2° in Australia) ha già fatto meglio in F1 del padre Jan

Meglio non chiamare “figlio d’arte” Kevin Magnussen: in un solo GP (2° in Australia) il 22enne pilota danese ha infatti già fatto meglio in F1 del padre Jan, che può vantare – oltre al titolo britannico di F3, al 2° posto nella serie Turismo ITC e al 4° posto alla 24 Ore di Le Mans – un 6° posto nel GP del Canada 1998. Scopriamo insieme la sua storia.

Kevin Magnussen: la biografia

Kevin Magnussen nasce il 5 ottobre 1992 a Roskilde (Danimarca). Figlio di Jan (pilota ancora oggi in attività), inizia la propria carriera nel mondo dei kart e comincia a farsi conoscere nell’ambiente del motorsport a 16 anni, quando si aggudica il campionato danese di Formula Ford. Sempre nello stesso anno – nel 2008 – prende parte anche alle serie del Benelux e del Nord Europa, all’ADAC Formel Masters e al campionato invernale portoghese di Formula Renault.

I primi exploit

Nel 2009 diventa vicecampione nordeuropeo di Formula Renault (in un’edizione, a dire il vero, un po’ povera di talenti) e partecipa alla serie europea e al monomarca danese Renault Clio. L’anno successivo entra nel programma giovani piloti della McLaren e si concentra sulla Formula 3: termina al terzo posto il campionato tedesco e al dodicesimo quello europeo. La situazione migliora nel 2011 con il 2° posto nel campionato britannico e il terzo nei Masters.

Il primo incontro con la F1

Il primo incontro con la F1 per Kevin Magnussen risale al 2012 (anno di debutto nella Formula Renault 3.5) quando in occasione dei test di fine stagione ad Abu Dhabi ha modo di guidare una McLaren. L’anno successivo, il migliore (per il momento) della sua carriera, porta a casa il titolo nella serie automobilistica della Régie.

Il debutto nel Circus

Kevin ha debuttato l’altro ieri nel Circus in occasione del GP d’Australia portando a casa un incredibile secondo posto con la McLaren. Era da sette anni – Lewis Hamilton, Australia 2007 – che un pilota debuttante non saliva sul podio.