Kia Cee’d: farsi strada con stile e parsimonia

Nuova Kia Ceed 2012 - Anteriore
Smartworld
di Adriano Tosi

Pagella
Città 6/10
Fuori città 6/10
Autostrada 8/10
Vita a bordo 8/10
Prezzo e costi 9/10
Sicurezza 7/10
verdetto
7.3/10

Cee’d e i30: il progetto è comune e si sente.

Come già rilevato il mese scorso per la Hyundai, anche la Kia ha un carattere tutt’altro che sportivo.

L’assetto è votato al comfort pur senza essere cedevole, mentre l’abitacolo è molto accogliente, almeno per quattro.

Ottima la tenuta di strada, mentre la sensibilità del retrotreno in rilascio può generare qualche apprensione, ma nulla di più: la stabilità è ok. Elevata la qualità, imbattibile la garanzia.

Intro

Provate a sottoporre la foto qui a sinistra a qualche vostro amico, occultando le scritte, poi chiedetegli di che auto si tratta.

I più aggiornati risponderanno, forse anche un po’ stupiti della domanda: “Kia Cee’d, ovviamente”.

Quelli meno preparati magari non indovineranno mai nome e cognome della vettura, ma non si stupiranno quando li informerete che quelle linee così scolpite appartengono a una coreana.

Prova provata, questa, che il Gruppo Hyundai-Kia (la seconda appartiene alla prima) non solo ha fatto passi da gigante nella qualità e nel design dei prodotti, ma anche nel lavoro di brand awareness.

Espressione altisonante che significa due cose: notorietà e immagine di marca.

Nel caso specifico, alla Cee’d di seconda generazione è richiesto di scalare posizioni in uno dei segmenti di mercato più importanti (per numeri) e difficili (per quantità e livello della concorrenza) d’Europa.

Scopriamo se ha le qualità dinamiche e costruttive per farcela.

Città

Non ama andar di fretta, la Cee’d.

Non la 1.6 CRDi da 110 CV. I 4 secondi per scattare da 0 a 50 km/h sono lì a testimoniarlo; Citroën C1 e Fiat Panda TwinAir, per esempio, sono più rapide: 3,66 e 3,74 secondi.

Cronometro a parte, la ripresa si fa attendere fino a 1.800 giri, costringendo a frequenti scalate, soprattutto se serve svicolare.

Ciò che la coreana non teme sono le buche.

Persino le irregolarità più secche non scalfiscono la compostezza della vettura, sempre ben smorzata e “gommosa”, come si addice a un’anti-Golf in pectore.

Capitolo parcheggio: i sensori posteriori (di serie) aiutano a percepire l’ingombro di una coda sfuggente, ma i paraurti privi di protezioni in plastica “grezza” concedono poco in caso di errore di valutazione.

Il listino prevede però la telecamera posteriore e il sistema di parcheggio automatico, venduti in due pacchetti distinti (entrambi a 1.500 euro).

Fuori città

Finalmente le curve.

Il terreno ideale per vedere l’effetto che fa il tastino sulla razza destra del volante, quello che permette di variare la taratura del servosterzo.

Il verdetto?

Non esaltante: selezionando Sport, il comando diventa sensibilmente più duro, ma non riesce a instaurare un gran feeling tra avantreno e guidatore.

E non è solo questione da intenditori.

Anche un automobilista poco esperto, nel momento in cui aumenta un po’ l’andatura in un percorso misto, avvertirà sempre un certo distacco fra sé e la Cee’d, oltre a qualche indurimento anomalo nei cambi di direzione più rapidi.

Un comportamento tipico della servoassistenza elettrica prima maniera ed ereditato pari pari dalla vecchia Cee’d.

Detto questo, il piacere di guida risulta superiore rispetto al passato grazie al miglioramento del grip delle ruote anteriori: l’inserimento in curva è più preciso e la “messa a terra” della potenza più efficace.

Infine, le prestazioni: 110 CV non fanno miracoli e infatti la Cee’d impiega 12 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, mentre sono richieste frequenti scalate, specie in salita, se si pretendono riprese scattanti.

Fino a 1.800 giri, infatti, il CRDi non è brillantissimo.

Autostrada

Cruise control impostato a 130 km/h, cambio in sesta marcia e motore a 2.800 giri: i chilometri scivolano via in totale souplesse.

Le sconnessioni, siano esse giunzioni dell’asfalto o avvallamenti, difficilmente si fanno sentire sulla schiena dei passeggeri e i passaruota si rivelano molto efficaci nell’isolare dalla rumorosità di rotolamento.

Avvolti da una piacevole sensazione di sicurezza, ci si deve però rassegnare, come in città e in ambito extraurbano, ad usare la leva del cambio, se si vuole cambiare rapidamente passo.

Il motore si conferma infatti piuttosto pigro, anche se ai medi regimi la spinta è più convincente che ai bassi.

Buona, infine, la modulabilità della frenata.

Vita a bordo

L’accoglienza riservata dalla Cee’d non lascia indifferenti: pannelli lucidi impreziosiscono volante, plancia e pannelli porta, mentre profili cromati incorniciano la strumentazione, le bocchette d’aerazione e pulsanti vari.

L’austerità della Cee’d prima maniera fa parte dei ricordi, non la precisione dell’assemblaggio, che si conferma accurata anche nelle zone più nascoste.

Invariata l’abitabilità, molto buona per quattro, un po’ meno per cinque, dato che lo spazio in altezza per il terzo passeggero non abbonda (come del resto accade sulle rivali).

Nella media della categoria il bagagliaio.

Prezzo e costi

Sarà anche vero che i saldi coreani sono finiti da un pezzo, ma il rapporto tra prezzo e contenuti resta un punto di forza della Cee’d.

La versione intermedia Class offre una dotazione di serie comprensiva, tra gli altri, di sensori di parcheggio posteriori, vivavoce Bluetooth, cerchi in lega da 16” e clima bizona.

Per avere una dotazione paragonabile (ma spesso inferiore), le rivali vanno prese nell’allestimento top: la Golf 1.6 TDI Highline 5p costa 24.680 euro, l’Astra 1.7 CDTI 110 CV 5 porte Cosmo 23.000 e l’Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDm-2 105 CV Distinctive 24.770.

Nessuna, peraltro, garantita per ben 7 anni o 150.000 km: un valore aggiunto anche nel mercato dell’usato, dato che la copertura segue l’auto.

Sicurezza

Ordinaria amministrazione.

La Cee’d svolge il proprio compito senza infamia, ma anche senza lode (in attesa, chissà, dell’exploit nei crash-test Euro NCAP, non ancora effettuati).

La frenata? Buona da 130 km/h (per fermarsi sono richiesti 60,2 metri), discreta da 100 km/h (40,4 m).

La stabilità? Costantemente vigilata dall’ESP, la due volumi Kia non è mai a rischio, ma genera un po’ di apprensione al rilascio del gas in curva, a causa di qualche allargamento di traiettoria da parte del retrotreno.

Infine, la dotazione: gli airbag di serie sono sei, ma non sono previsti, nemmeno a pagamento, dispositivi elettronici di ausilio alla guida come cruise control adattivo, sistema anti-tamponamento o telecamera per l’angolo cieco.

I nostri rilevamenti

Accelerazione

0-50 km/h 4
0-80 km/h 8,3
0-90 km/h 10,1
0-100 km/h 12
0-120 km/h 17,4
0-130 km/h 20,7

Ripresa

50-90 km/h in 4^ 6,2
60-100 km/h in 4^ 6,8
80-120 km/h in 5^ 14,9
90-130 km/h in 6^ 17,5

Frenata

50-0 km/h 9,8
100-0 km/h 40,4
130-0 km/h 60,2

Rumorosità

50 km/h 61
90 km/h 63
130 km/h 70
max clima 71

Carburante

consumato 73,7

Distanza

percorsa 1.230

Percorrenza

media 16,7
a 50 km/h 47
a 90 km/h 88
a 130 km/h 127

Giri

al volante n.d. 2,4

Motore

a 130 km/h in 6a 2.800