“La Bestia di Torino” nacque nel 1910, con l’obiettivo di battere il record di velocità vigente allora. Il suo traguardo era la soglia dei 290 km/h, cifra impressionante per quei tempi. Un secolo più tardi, la Fiat S76, questo era il suo nome in codice, riaccende l’agghiacciante motore da 28,5 litri, bruciando litri e litri di combustibile e impressionando con il suo rombo assordante. E lo fa per una buona causa…
Il britannico Duncan Pittiway ha infatti recuperato il chassis di una delle due unità prodotte, sembrerebbe, abbandonato in Australia e lo ha unito con il motore, conservato in perfetto stato, della seconda unità. Dopo un anno di duro lavoro, la restaurazione è finalmente terminata, giusto in tempo per prendere parete, a giugno prossimo, al Festival of Speed di Goodwood.