Lamborghini: con la Urus si cambia strategia

Smartworld
di Junio Gulinelli

Il nuovo CEO Stefano Domenicali svela i numeri del piano industriale di Sant'Agata Bolognese. Entro il 2019 7.000 vetture l'anno

Il nuovo CEO di Lamborghini, Stefano Domenicali, punta i riflettori sull’attesissima prima SUV della Casa di Sant’Agata Bolognese, la Urus.

I futuri numeri di Lamborghini

L’anteprima sulla quale ha posto particolare enfasi il numero uno del Toro ai microfoni di Autonews.com, disegna l’ambizioso obiettivo di produrne 3.500 unità nel 2019. Una cifra non certo casuale, visto che Lamborghini vuole duplicare la sua produzione nei prossimi tre anni raggiungendo quota 7.000 unità nel 2019. La produzione delle supercar targate Lamborghini, tolta la Urus, sarà quindi limitata a 3.500 unità.

Cambio di filosofia

Un passo da gigante per la Casa di Sant’Agata che implica un cambio radicale nella filosofia del marchio, dettato proprio da Domenicali che vuole fare della URUS la best seller della gamma con la metà dei volimi di vendità. Per andare verso questo risultato lo sforzo di Lamborghini in termini economici non è stato da poco, e non solo per quanto riguarda lo sviluppo della sua prima Sport Utility.

Gli impianti di produzione sono stati ampliati fino a duplicarne le dimensioni con 150.000 metri quadrati di stabilimento, 500 nuovi impiegati e nuovi contratti per la fornitura di componenti.

La nuova Lamborghini Urus sarà un SUV di taglia media e con prestazioni degne di qualsiasi supercar che si rispetti. Sotto il cofano monterà una meccanica V8 a benzina in grado di superare i 600 CV di potenza e abbinato ad un cambio automatico e a una trazione integrale. Un anno dopo il suo debutto potrebbe arrivare anche la variante ibrida plug-in.