Lamborghini Urus confermata: si farà, e sarà prodotta in Italia

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Una conferenza stampa congiunta di Lamborghini e Governo ha ufficializzato la sua produzione. L'investimento? 1 miliardo di euro

La Lamborghini Urus, il SUV del Toro, terzo modello dopo Aventador e Huracan, si farà.

Lo stanno annunciando in una conferenza stampa congiunta governo italiano e azienda emiliana.

Perché la notizia completa è che non solo l’Urus verrà prodotto, ma sarà costruito interamente in Italia, in un nuovo stabilimento Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, sede storica della marca del toro.

Lamborghini Urus: investimenti importanti defiscalizzazioni e “made in Italy”

L’investimento del gruppo Audi (a cui Lamborghini fa capo) è importante: 1 miliardo di euro, mentre il governo, attraverso il ministero per lo Sviluppo economico contribuisce con una defiscalizzazione pari a un centinaio di milioni.

Per il nuovo stabilimento la Casa assumerà 350 lavoratori. L’obiettivo è alto: raddoppiare la produzione Lamborghini, assemblare più di 3.000 Urus (l’anno scorso tra Aventador e Huracan sono uscite da Sant’Agata 2.530 auto).

La decisione di costruire in terra d’Emilia la nuova Lamborghini Urus è un colpo di scena. Perché i tedeschi avevano a lungo caldeggiato l’ipotesi di far partire la produzione nello stabilimento di Bratislava, in Slovacchia, che già sforna i SUV top di gamma del gruppo: Audi Q7, Porsche Cayenne, VW Touareg. Questione di economie di scala.

E, invece, no, Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato, l’ha spuntata.

Così come le Ferrari, secondo Sergio Marchionne, usciranno sempre dai cancelli di Maranello e le Mini saranno sempre prodotte in Gran Bretagna (benché di proprietà dei tedeschi di BMW), allo stesso modo per Winkelmann anche Lamborghini deve e dovrà progettare e far nascere i suoi prodotti a Sant’Agata.

La certificazione di origine di provenienza, anche per la Lamborghini Urus, è un vantaggio irrinunciabile.

Winkelmann: “La Urus? È il segno che Audi ci crede”

“È un grande giorno”, ci ha detto Stephan Winkelmann: “La prima vittoria è il prodotto, il SUV Urus, il terzo modello Lamborghini dopo Aventador e Hurácan.

È il segno che il nostro azionista Audi ci crede. La seconda vittoria è di poterlo produrre qui a Sant’Agata: tutti d’accordo, governo, regione, sindacato. Perché il lusso, anche su quattro ruote, ha bisogno di radici solide e per il nostro cliente è fondamentale la provenienza dell’auto. Il made in Italy è un elemento fondamentale del fascino delle nostre vetture, però è anche garanzia, e voglio sottolinearlo, di eccellenza tecnologica, di alta capacità manifatturiera”.

Quando sarà pronta, questa Urus? La concept fu rivelata al Salone di Pechino del 2012. Per tre anni Winkelmann ha lottato per mettere la palla in rete. Ora ci saranno da aspettare i tempi “tecnici” necessari alla costruzione della fabbrica e allo sviluppo delle sue linee di produzione.

In Lamborghini, però, sembrano volersi sbilanciare con una data che circola con più forza: il 2018. Tutti gli altri dettagli – comprese le tante indiscrezioni che stanno circolando in questi giorni, date per certe – invece non sono ancora stati decisi.

Non ci resta che aspettare e vedere.