Marchionne “carica” i concessionari per le prossime sfide di Chrysler

Smartworld
di Franco Oppedisano

A Las Vegas Chrysler celebra i successi ottenuti e presenta 66 nuovi modelli che usciranno nei prossimi due anni

«Chrysler è tornata più forte e più viva che mai. Stiamo procedendo  ad alta velocità. Non possiamo fermarci ora». L’amministratore delegato  di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, ha dato la carica ai 2600 dealer  del marchio americano riuniti al MGM Grand di Las Vegas per la  presentazione dei 66 nuovi modelli di auto e camion che saranno  introdotti da qui al 2014. Durante il suo discorso ricevuto due standing  ovazione e il suo intervento è stato più volte interrotto dagli  applausi.  Più che nomale, considerando la situazione in cui stava la  Chrysler solo tre anni fa e dove è arrivata adesso. Gli ultimi dati  parlano di un’azienda in salute e in crescita. Le vendite sul mercato  americano sono in aumento da 29 mesi consecutivi e nel 2011 sono  cresciute del 26% fino ad arrivare a quota 1,4 milioni di  immatricolazioni, mentre nei primi otto mesi del 2012 la produzione  negli Stati Uniti è salita del 21,5%. Tutto benissimo, insomma. Almeno  così sembra. Anche se  all’orizzonte ci potrebbero essere almeno due  problemi a disturbare i progetti a stelle e strisce di Marchionne. Il  primo è la questione creditizia. Il boom del mercato auto americano è  stato in gran parte supportato dalla concessione di finanziamenti  all’acquisto che sono tornati agli stessi livelli prima dello scoppio  della bolla sui mutui subprime. E sembra, almeno da quello che si legge  nei giornali americani, che Chrysler abbia più di altri goduto della  concessione di prestiti per comprare un’auto anche a clienti che hanno  un basso indice di solvibilità e quindi sono a rischio. Il secondo si  chiama Dart, ed è l’ultimo modello presentato dal Gruppo, il primo che  beneficia delle sinergie con il gruppo Fiat essendo nato su un pianale  Alfa Romeo.

Le vendite, almeno quelle delle prime settimane, vanno  maluccio e sono infinitamente più basse di quelle di un concorrente  dello stesso segmento negli Usa come la Honda Civic. A dirlo è il Wall  Street Journal che ha rivelato come primi due mesi di vendita, sono  stati infatti immatricolati solo 974 Dart, ossia quanto Honda vende in  un fine settimana, mentre le previsioni di agosto sono ancora più  emblematiche: Chrysler conta di vendere 3mila Dart e Honda dovrebbe  immatricolare 25mila Civic.