Max Biaggi, addio: si ritira il campione Superbike

Smartworld
di Francesco Irace

È ufficiale, Max Biaggi si ritira dalle corse.

La notizia era già nell’aria ma solo nelle ultime ore è arrivata la conferma durante la conferenza stampa che il corsaro ha convocato a Vallelunga.

Con 370 gare all’attivo e 6 titoli mondiali in bacheca Max Biaggi lascia dunque definitivamente il mondo delle corse (da pilota).

«Scelgo di smettere da vincitore. Avrei potuto correre ancora con la stessa moto e le stesse condizioni, ma preferisco fermarmi. Ho già tolto troppo tempo alla mia famiglia e credo si arrivato il momento di chiudere il mio ciclo. Non voglio fare la fine di alcuni politici attaccati alla poltrona».

Parole inequivocabili quelle pronunciate dal campione del mondo in carica Superbike, che all’età di 41 ha deciso di dedicare il suo tempo alla sua famiglia.

Tuttavia il pilota romano non dovrebbe lasciare definitivamente il mondo dove ha vissuto negli ultimi venti anni.

È probabile che, forte di una lunga e gloriosa carriera, possa dare il suo contributo (con un’eventuale collaborazione) proprio al team Aprilia con il quale ha vinto gli ultimi due mondiali.

La carriera di Max Biaggi

Max Biaggi nasce a Roma il 26 giugno del 1971. Nella sua lunga carriera ha vinto quattro mondiali in 250 e due in Superbike. È stato il primo (e l’unico) italiano a vincere il titolo con le derivate di serie.

La sua storia è diversa rispetto a quella degli altri piloti. Da ragazzino giocava a calcio e di moto non ne sapeva nulla. Poi, d’improvviso, alla non più tenera età di 17 anni gli fu regalata una minimoto e da lì iniziò una lunga storia.

Prima di passare in 250, Max divenne campione italiano nella categoria Sport Production, con moto derivate dalla serie. Poi l’Aprilia lo notò e lo ingaggiò per la quarto di litro.

Classe 250

Nel 1991 vinse il suo primo campionato europeo in sella all’Aprilia. E nello stesso anno arrivò 27° nel campionato mondiale, con solo quattro gare all’attivo.

Il primo campionato mondiale arrivò l’anno successivo: si piazzò quinto nella classifica finale, ottenendo la sua prima vittoria (in Sudafrica).

Nel 1993 passò alla Honda e arrivò quarto. Poi di nuovo in sella alla italiana di Noale, con la quale conquistò tre titoli di fila: 1994, 1995, 1996. Nel 1997 passò alla Honda e vinse il suo quarto titolo mondiale consecutivo. Poi arrivò 500cc.

Classe 500

I risultati nella classe 500 furono diversi rispetto a ciò che ci si aspettava da uno che aveva vinto quattro titoli consecutivi in 250. Nel 1998 Biaggi correva sempre con la Honda e terminò la stagione al secondo posto.

L’anno successivo passò alla Yamaha, con la quale però riuscì a piazzarsi solo quarto nella classifica finale. Nel 2000 migliorò di una posizione, non di più.

Il 2001 fu l’anno delle bagarre Rossi-Biaggi, una rivalità tra le più accese nella storia del motomondiale – ancora oggi i due non se le mandano a dire. La lotta fu dura fino alla fine, ma Biaggi finì la stagione secondo alle spalle di Valentino.

MotoGP

Nel 2002 la classe 500 fu sostituita con la MotoGP. Biaggi con la sua Yamaha finì nuovamente il campionato al secondo posto, dietro a Rossi. Poi pensò di passare alla Honda, con la quale però raggiunse il terzo piazzamento.

Nel 2003 finì nuovamente secondo alle spalle di Valentino. Il 2004 sembrava l’anno giusto, ma una serie di imprevisti pregiudicarono il mondiale: terminò terzo.

Nel 2005 passò al team Repsol HRC, potendo così contare su una moto ufficiale. Invece disputò la sua peggior stagione in MotoGP: non riuscì a vincere nessuna gara, concludendo la stagione in quinta posizione.

Poi Max decise di fermarsi per un anno. Il tempo di rimettere in ordine le idee e le ossa, prima di passare alle Superbike.

Superbike

Nel 2007 Biaggi esordì nel campionato delle derivate di serie in sella alla Suzuki. La stagione iniziò bene e lo vide protagonista fino alla fine.

Terminò terzo ma concluse la sua avventura con la moto giapponese, dopo che Suzuki annunciò di non avere più le possibilità economiche per pagargli lo stipendio a causa della perdita di uno sponsor.

Così passò in Ducati (clienti), con la quale non ci fu un grande feeling: si piazzò settimo alla fine della stagione.

Nel 2009 Max salì per la prima volta sulla RSV4 che il Team Aprilia gli affidò.

L’inizio non fu positivo, ma pian piano maturava un buon feeling tra moto e pilota. Il campionato finì con un quarto piazzamento nella classifica piloti, ma con ottime basi per la stagione successiva.

Il 2010 fu l’anno della consacrazione: Max conquistò il suo primo titolo in Superbike, e Aprilia vinse il campionato costruttori. Biaggi diventò il secondo pilota, dopo Kocinski, vincitore di un titolo sia in Sbk che nel Motomondiale.

L’anno successivo non riuscì a bissare il successo; fu Carlos Checa in sella alla Ducati a laurearsi campione del mondo, con Max sul gradino più basso del podio finale.

Nel 2012, invece – di cui vi abbiamo raccontato tutto il mondiale –, per il corsaro è arrivato il secondo titolo in Superbike, al termine di una stagione ricca di emozionanti colpi di scena.  

Foto: Ansa/LaPresse