McLaren 12C: coupé e spider, non sono nate soltanto per la pista

Smartworld
di Antonio de Felice

Il V8 biturbo da 625 CV e le sospensioni attive si trovano a loro agio anche in città

L’appuntamento è fissato per mercoledì 17 aprile, ore 10, in Corso Sempione 34/2 a Milano, sede (per ora) dell’unico show room italiano della McLaren. Ad aspettarci ci sono le 12C Coupé e Spider con targa inglese e guida a sinistra, due giocattoli rispettivamente da 212.200 e 235.600 euro, Iva inclusa. A Woking, in Inghilterra, ne fanno 1.500 all’anno interamente a mano, ma per le tante richieste potrebbero aumentare il numero.

Giocattoli fino a un certo punto, visto che parliamo di biposto dotate di monoscocca in fibra di carbonio (pesa 75 kg), di un V8 biturbo centrale di 3,8 litri da 625 CV a 7.500 giri con coppia massima di 600 Nm fra 3.000 e 7.000 giri, di cambio automatico a 7 rapporti (italiano, peraltro, come il variatore di fase delle valvole del motore e il serbatoio di carburante) e la trazione posteriore. E le prestazioni non mancano: la 12C Spider tocca i 329 km/h, passa da 0 a 100 km/h in 3,1 seondi e in 9 è già a 200! Sostanzialmente come la 12C Coupé, dal momento che al lancio della “cabrio” la potenza originaria di 600 CV della versione chiusa è stata parificata.

Coupé e Spider, alla McLaren ci tengono a precisarlo, differiscono solo per il tettuccio retrattile che ha comportato un aggravio di peso di 40 kg (“colpa” anche del meccanismo idraulico che compie l’operazione in 17 secondi e può essere usato fino a 30 km/h). Quindi, nessuna modifica alla scocca per irrigidire la struttura come invece avviene con altri costruttori.

Per un oggetto del genere viene subito in mente la pista, ma alla McLaren hanno voluto dimostrarci che questa belva si difende anche fuori dai circuiti. Prima di uscire da Milano per raggiungere Bellagio sul lago di Como facciamo qualche giro sulle strade cittadine ricche di pavé, con continue soste e ripartenze ai semafori.

La 12C Spider si muove con disinvoltura, senza sussulti o strappi in partenza e senza far sentire le “asperità” del terreno. Merito anche del sistema idraulico ProActive Chassis Control che ha permesso di eliminare le barre antirollio e che lavora di continuo sulla risposta degli ammortizzatori. E’ regolabile su tre livelli (Normal, Sport e Track), gli stessi disponibili anche per il comando Powertrain che modifica la risposa del pedale dell’acceleratore, della frizione oltre al punto di cambiata.

L’alettone posteriore? Serve anche da freno

Ce ne accorgiamo sulle stradine che salgono fino a Canzo ed Asso, prima di arrivare a Bellagio, dove già sulla posizione Sport dei due dispositivi le reazioni della 12C Spider sono fulminee, e se si esagera con il gas ci pensa il Brake Steer a rimettere a posto le cose. E’ una sorta di differenziale elettronico, usato in passato dalla McLaren in Formula 1, che aiuta a recuperare motricità quando serve. E nelle frenata al limite sopra la soglia dei 95 km/h c’è anche l’esclusivo Airbrake che posiziona l’alettone posteriore quasi in verticale per offrire la massima resistenza aerodinamica. Sulla nostra 12C Spider, comunque, erano montati i dischi in carboceramica (a richiesta a 12.210 euro) che hanno dimostrato come da 100 km/h a 0 bastino poco più di 30 metri

Rientriamo a Milano, e quando stiamo per scendere dalla 12C Spider apprezziamo l’ottima visibilità, soprattutto posteriore, e quanto sia facile posteggiare anche in assenza degli appositi sensori (costano 1.910 euro). E’ il momento di riconsegnare le chiavi, ma già pensiamo a quando potremo salire sulla più potente P1, presentata di recente a Ginevra, o ammirare su strada la P13, quella che dovrebbe essere la futura baby McLaren attesa per il 2015.