Mercedes C 63 AMG Black: l’impossibilità di essere normale

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Mercedes C 63 AMG Black: l’impossibilità di essere normale

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di Adriano Tosi

La classe C "più potente di tutti i tempi": largo alle prestazioni con il V8 6.2

Comfort Assetto granitico e sedili posteriori optional. Di serie però cruise control, clima bizona, GPS
Costi Auto da appassionati: prezzo elevato, ma allineato alla concorrenza
Piacere di guida Conferma definitiva: le AMG sono diventate belle da guidare. Potenti lo sono sempre state
Ambiente Oltre 500 CV fanno sentire il proprio peso sull’ambiente: 286 g/ km di CO2

La classe C “più potente di tutti i tempi”: non hanno usato mezzi termini, gli ingegneri Mercedes.

Per una volta, la presentazione è iniziata da un dato che non è la CO2. In AMG si rendono conto che, di fronte alla versione più estrema di una già cattivissima C63, l’accento va posto sulle prestazioni.

A maggior ragione se si considera il luogo di debutto di tanta sfacciata prepotenza su ruote: la pista di Laguna Seca. Insieme a Monza, Nürburgring, Indianapolis e poche altre, un vero e proprio tempio dell’automobilismo. Una sequenza ininterrotta di salite e discese su cui sono state disegnate curve leggendarie: una su tutte, la chicane del Cavatappi.

Un banco di prova dal quale la C 63 AMG Coupé Black Series esce a testa alta e non solo grazie al motore. Il V8 sotto il cofano è infatti il noto 6,2 litri che tante gioie ha regalato agli appassionati di tutto il mondo.

La regola imperante del downsizing ne sta imponendo la progressiva sostituzione con il più “piccolo” 5.5 biturbo, ma questo aspirato resta un esempio di esplosività dai medi fino agli alti regimi, così come di tiro e immediatezza di risposta ai bassi.

Un vero portento, insomma, supportato a dovere dal telaio. Il reparto AMG ha allargato le carreggiate (40 mm davanti, 79 dietro), scelto ammortizzatori regolabili KW, montato un differenziale autobloccante e affidato il tutto a un impianto frenante specifico.

Risultato: la Black Series regala un feeling di guida di un livello che mai, prima d’ora, una vettura con la Stella aveva raggiunto.

Lo sterzo consente di buttarsi in curva con pochissimo angolo di volante, mentre alle mani del guidatore giunge una grandissima quantità di informazioni. Anche nei lunghi curvoni in contropendenza o in compressione di Laguna Seca, la precisione nel seguire la linea impostata è millimetrica, con il retrotreno che aiuta a chiudere le traiettorie in leggero sovrasterzo.

Nella fase di uscita di curva, infatti, le ruote posteriori tendono a scivolare leggermente; quel tanto che basta per presentarsi sul rettilineo a ruote dritte e con la massima velocità possibile, grazie anche alla motricità assicurata dal differenziale autobloccante.

Evoluzioni, queste, rese possibili anche dalla modalità Sport Handling Mode dell’ESP, che lascia ampi margini di controllo (e divertimento) al guidatore.

Se è invece il controllo totale quello che si vuole, basta escludere l’elettronica: gli amanti del drifting avranno pane per i loro denti…

A ricordarci che la perfezione non è di questo mondo ci pensa il cambio: l’MCT a 7 rapporti con frizioni in bagno d’olio (al posto del convertitore di coppia) è sì rapido nei passaggi da un rapporto all’altro, ma soffre di un cronico ritardo agli input impartiti con i paddles dietro al volante.

Meglio dunque affidarsi alla modalità Sport+, puntuale e precisa.

Scheda Tecnica

N. cilindri/cilindrata 8/6.208 cc
Potenza 380 kW/517 CV
Coppia 620 Nm a 5.200 giri
Cambio automatico a 7 rapporti
Trazione posteriore
Velocità max 300 km/h
Acc. 0-100 km/h 4,2 secondi
Consumo misto 8,2 km/l
Emissioni CO2 286 g/km
Dimensioni 4,76/2/1,39 m
Bagagliaio 450 dm3
Bollo 2.291,75 euro