Dici S e pensi subito alla Stella.
Perché è proprio lei, l’ammiraglia di Casa, a racchiudere il dna più puro, nobile e genuino di Mercedes.
Ciò significa che, fra le rinnovate pieghe della sua carrozzeria, la classe S racchiude tutto il know-how tecnico della Stella a tre punte.
Con una moltitudine di dispositivi da far impallidire persino un ingegnere della Nasa.
Partiamo dal capitolo sicurezza.
Grazie a 12 telecamere e 4 radar l’ammiraglia di Stoccarda sa, per esempio, leggere la strada e regolare la risposta degli ammortizzatori di conseguenza (Road Surface Scan).
Oppure, in caso di pericolo di tamponamento, tenta di avvisare con gli stop chi arriva da dietro per richiamare la sua attenzione.
Il Night Vision è stato migliorato e adesso distingue perfettamente animali e persone: grazie ai fari full Led (in tutta l’auto non è rimasta nemmeno una lampadina tradizionale) il sistema riconosce se sul ciglio della strada c’è qualcuno e gli indirizza su preciso fascio di luce lampeggiante per avvisarlo.
Un animale, invece, non viene illuminato perché potrebbe spaventarsi, ma la sua sagoma evidenziata appare comunque nel display della strumentazione.
Un vero e proprio megaschermo TFT ad alta definizione, che comprende indicazioni di navigazione e tanto altro.
L’abitacolo è il festival del lusso e dell’eccellenza tedeschi.
La qualità di materiali e assemblaggi è da sceicchi, così come i gadget.
I sedili possono contare (a pagamento) sulla funzione massaggio Energizing, basata sulla tecnica delle pietre calde: 14 camere d’aria annegate negli schienali anteriori si riempiono e si svuotano seguendo sei algoritmi preimpostati, due dei quali prevedono il riscaldamento.
I ricchi arabi o gli uomini d’affari cinesi, che amano farsi trasportare più che guidare, adoreranno i sedili posteriori con pacchetto Chauffeur, che consentono di stare pressoché sdraiati, e l’hotspot Wifi.
Proprio nei lunghi tragitti la classe S tira fuori il meglio.
A 130 km/h, l’insonorizzazione dell’abitacolo è quasi pari a quella di una sala d’incisione, mentre le sospensioni pneumatiche riescono ad annullare la maggior parte delle asperità.
Con i chip pronti a rimettervi in carreggiata se commettete qualche errore di valutazione.
Rispetto alla 400 Hybrid o alla 500, il V6 BlueTEC turbodiesel da 258 CV non è affatto un ripiego: silenzioso e privo di vibrazioni, non disdegna qualche allungo deciso.
Ben supportato dal cambio 7G-Tronic, dolce più che veloce nell’interpretare i voleri del conducente.
Che, volendo, può persino divertirsi: regolate le sospensioni su Sport, si scopre una classe S sempre ben attaccata a terra, con uno sterzo che fa della precisione la sua arma migliore e un retrotreno capace di far sentire piuttosto partecipi della curva.
Ma non è così che va usata la S.
Perché vien subito voglia di rimettersi tranquilli, gustarsi il massaggio alla schiena e le piacevoli note diffuse dai 24 altoparlanti dell’impianto Burmester.
A tutto il resto, o quasi, pensa l’elettronica.