L’ottavo appuntamento della MotoGP 2012, al Sachsenring (Germania), ha visto trionfare lo spagnolo Dani Pedrosa, seguito (a distanza) da Lorenzo e Dovizioso; complice la caduta di Stoner a poche curve dalla fine.
Sei volte Pedrosa
È la sesta volta che ottiene il massimo punteggio sul circuito tedesco, la terza di fila. Il feeling tra Pedrosa ed il Sachsenring è dunque consolidato. È vero che ha duellato con Stoner per buona parte della gara, ma la sensazione è che avrebbe vinto anche se l’australiano non fosse finito nella ghiaia.
Era più veloce, più determinato: a tal punto da indurre il compagno di squadra ad andare oltre il limite. E la classifica piloti cambia volto nuovamente: Pedrosa sorpassa Stoner con 146 punti (+6 sull’australiano) e Lorenzo si riprende la vetta toccando quota 160.
Mondiale: un affare a tre?
Magari si tratta di giustizia divina (sportiva), o forse di un semplice caso. Di fatto, la gara del Sachsenring ha in qualche modo ristabilito i giochi, annullando quanto accaduto ad Assen: Lorenzo si è ripreso la testa del mondiale, nonostante la prestazione della sua moto abbia lasciato qualche dubbio all’interno del team Repsol Honda; Stoner è ora -20 (5 punti in più del gap pre-Assen).
Tra i due litiganti, ora c’è Pedrosa. Ma questo l’avevamo previsto. Al Mugello arriverà il giro di boa, e dopo non ci sarà più spazio per le ipotesi: sarà bagarre per il primo posto nella classifica mondiale.
Dovizioso fa sul serio
Ancora una volta sul podio, ancora una volta davanti a Spies. Andrea Dovizioso ha condotto in Germania un’ottima gara, battagliando prima con il compagno di squadra Crutchlow (che dopo un lungo ha perso un po’ di posizioni) e poi con il suo diretto rivale.
L’importante era arrivarci davanti, e così è stato. Il Dovi vuole la Yamaha ufficiale il prossimo anno e sta facendo di tutto per convincere il team ad ingaggiarlo.
Come si potrebbe dirgli di no? Forse l’ostacolo potrebbe essere un altro, e non si chiama Spies…
Sesto Valentino Rossi
Sesto posto. Un risultato niente male, considerando il grado di competitività, quello portato a casa da Valentino Rossi, che nel finale ha dato ancora prova di essere un campione, sferrando l’attacco vincente per superare Bautista; solo la bandiera gialla gli ha impedito di prendere anche Bradl.
Segnali di ripresa? Forse semplicemente una messa a punto che ha penalizzato meno le gomme, assicurando una performance più lunga e costante. Questo non vuol dire che bisogna essere ottimisti in vista di un rinnovo con Ducati: in tal senso non sono arrivati ancora segnali, anzi; Audi ha detto che è ancora troppo presto per pensarci.
I risultati
1 Dani PEDROSA Repsol Honda Team 41’28.396
2 Jorge LORENZO Yamaha Factory Racing +14.996
3 Andrea DOVIZIOSO Monster Yamaha Tech 3 +20.669
4 Ben SPIES Yamaha Factory Racing +20.740
5 Stefan BRADL LCR Honda MotoGP +27.893
6 Valentino ROSSI Ducati Team +28.050
7 Alvaro BAUTISTA San Carlo Honda Gresini +28.246
8 Cal CRUTCHLOW Monster Yamaha Tech 3 +28.447
9 Hector BARBERA Pramac Racing Team +29.053
10 Nicky HAYDEN Ducati Team +29.226
11 Randy DE PUNIET Power Electronics Aspar +53.176
12 Colin EDWARDS NGM Mobile Forward Racing +58.204
13 Aleix ESPARGARO Power Electronics Aspar +1’04.654
14 Yonny HERNANDEZ Avintia Blusens +1’13.543
15 James ELLISON Paul Bird Motorsport +1’30.318
16 Franco BATTAINI Cardion AB Motoracing 1 Giro
17 Danilo PETRUCCI Came IodaRacing Project 1 Giro
18 Ivan SILVA Avintia Blusens BQR 1 Giro
Classifica Piloti
1 Jorge LORENZO Yamaha SPA 160
2 Dani PEDROSA Honda SPA 146
3 Casey STONER Honda AUS 140
4 Andrea DOVIZIOSO Yamaha ITA 92
5 Cal CRUTCHLOW Yamaha GBR 85
6 Valentino ROSSI Ducati ITA 71
Classifica costruttori
1 YAMAHA 176
2 HONDA 176
3 DUCATI 85
4 ART 37
5 FTR 16