Da Sepang ne escono tutti sconfitti

MotoGP 2015
Smartworld
di Francesco Irace

Riflessioni a freddo dopo un GP che stravolge uno dei mondiali più belli degli ultimi anni

La prima reazione che ho avuto questa mattina guardando il contatto tra Rossi e Marquez è stata dura. Ho subito ritenuto Valentino colpevole di aver commesso un “gran fallo da espulsione” (considerato tale anche da Marquez in conferenza stampa); un gesto che non ti aspetti, di quelli che ti lasciano un po’ senza parole. 

Ora, a freddo, riguardando la gara, non ho cambiato idea – anche se, osservandola bene, quella dinamica ha mille facce su cui potremmo discutere per mesi senza riuscire mai a comprenderne i dettagli – ma ho riflettuto meglio: il gesto resta ingiustificabile e da punire, ma, ahimé, è più che comprensibile.

È da ipocriti appellarsi comodamente dal divano alla sportività, alla correttezza e al buon gusto, senza quantomeno considerare che in quel momento probabilmente 9 esseri umani su 10 avrebbero avuto la stessa reazione di fronte a un tale “accanimento”.

La pressione era altissima, le aspettative anche. La voglia di vincere il decimo titolo era più che un semplice desiderio: sarebbe stato il coronamento di una carriera straordinaria. E vedersi ostacolare così, duramente e gratuitamente, deve essere stato avvilente. 

Sono stato anche costretto a ricredermi sulle dichiarazioni di giovedì di Valentino circa la condotta di Marquez a Phillip Island. Il dottore aveva ragione, ma denunciando il fatto ha scatenato in Marquez la reazione opposta rispetto a quella sperata: lo spagnolo oggi lo ha ostacolato in modo plateale, senza nemmeno cercare di nasconderlo. Altro che fair play

Ma l’aspetto ancor più grave, a mio parere, riguarda la poca sincerità delle dichiarazioni di Marc: ha sempre negato tutto (prima, durante e dopo), sottolineando che a lui non interessava intromettersi nella lotta tra Lorenzo e Rossi, ribadendo che avrebbe fatto la sua corsa.

Credo sia chiaro, invece, che la sua condotta puerile e antisportiva – non punibile perché comunque rispettosa del regolamento – abbia rovinato, di fatto, quello che finora era un mondiale straordinario. 

Insomma, da questo duello ne escono entrambi sconfitti: con la differenza che Rossi ha fatto un errore alla luce del sole, senza doppi fini e con negli occhi un sogno da coronare…

Ma non sono soli, perché nel calderone degli “sconfitti” ci metto anche Jorge Lorenzo.

Secondo indiscrezioni, il majorchino a fine gara sarebbe andato in Race Direction a far sentire la sua voce pur essendo completamente “estraneo ai fatti”.

Ebbene, imprecare giustizia per conto terzi puntando il dito contro Valentino e cercando di accattivarsi l’amicizia di Marquez, con l’obiettivo di vincere un titolo “con una partita a Risiko”, consentitemelo, non è proprio il massimo…

Secondo qualcuno la sanzione inflitta a Rossi è stata eccessiva, secondo altri troppo blanda. Io dico che forse è stata semplicemente sbagliata: sarebbe stato meglio prendere una decisione al momento del contatto e far scontare una pena durante il GP, come in molti hanno sostenuto.

Dunque, da questa giornata ne esce sconfitta anche la Dorna, incapace di gestire la situazione nel miglior modo possibile. Peccato solo non aver celebrato in modo giusto uno straordinario Daniel Pedrosa, miglior attore non protagonista di una brutta domenica di sport.