Motor Show, la storia: Parte 1 – 1976-1980 – L’era Zodiaco

Smartworld
di Marco Coletto

I primi anni dell'evento motoristico più pazzo d'Italia

Il Motor Show di Bologna è senza dubbio l’evento motoristico più importante d’Italia. Nel corso degli anni è passato dall’essere una festa per i fan dei veicoli esagerati ad una rassegna in grado di fare concorrenza ai Saloni più importanti del mondo. Il tutto senza mai trascurare l’elemento “passione”.

Oggi inizieremo una storia in dodici puntate in cui analizzeremo l’evoluzione della manifestazione emiliana: dagli esordi degli anni Settanta alla crisi del terzo millennio passando per i fasti degli anni ’80 e ’90. Buon viaggio.

1976

La storia del Motor Show inizia nel 1976 quando Mario Zodiaco, imprenditore bolognese (più precisamente di Lizzano in Belvedere) noto per aver portato negli anni Sessanta le dune buggy in Europa, decide di creare un evento dedicato agli appassionati di motori meno “ingessato” rispetto ai tradizionali Saloni.

In quell’anno ci sono 16 milioni di auto circolanti in Italia, un litro di benzina costa 400 lire, debutta la Ford Fiesta e non mancano le polemiche nei confronti della Fiat, rea di aver ceduto il 10% delle proprie azioni a Gheddafi.

Il luogo dell’evento – Bologna – viene scelto per due ragioni: la posizione strategica e il grande amore degli emilani per tutto quanto viene mosso da un propulsore. La prima edizione è molto lontana da quella che conosciamo oggi: mancano i modelli di serie ma c’è tutto quello che serve per emozionare davvero il pubblico. Moto esagerate, dragster in grado di sfiorare i 400 km/h di velocità massima e ospiti d’eccezione come gli ultimi due Campioni del Mondo F1 James Hunt e Niki Lauda, Giacomo Agostini (otto Mondiali moto nella classe 500) e il rallista Sandro Munari.

1977

Stuntmen a profusione, gare di speedway (specialità motociclistica in cui si corre su piste ovali sterrate), skateboard a motore e chi più ne ha più ne metta. In un’edizione in cui l’ospite d’onore è Mario Andretti caratterizzata dall’interessante sfida tra meccanici di F1 (vinta dall’Alfa Romeo) e rally (conquistata dalla Lancia), viene per la prima volta presentata una vettura (da corsa): la Merzario di Formula 1.

Non avrà molto successo: correrà dieci GP (guidata da Arturo Merzario) senza mai riuscire a tagliare il traguardo.

1978

Anche questa edizione è contraddistinta dalle gare e sono sempre i dragster ad attirare maggiormente il pubblico. Tanti i piloti presenti a Bologna ma il più importante è il motociclista americano Kenny Roberts, neocampione del mondo nella classe regina.

1979

Un’edizione sotto il segno della Ferrari con il campione del mondo F1 Jody Scheckter affiancato dal compagno di squadra Gilles Villeneuve. Una folla in delirio (800.000 spettatori complessivi) accoglie i due piloti ed è necessario l’intervento dei Carabinieri per calmare gli animi. Tra i mezzi esposti troviamo anche dei windsurf: non sono dotati di motore ma regalano comunque emozioni.

1980

Nelson Piquet è uno degli ospiti principali ma è Clay Regazzoni, reduce dall’incidente di Long Beach che pochi mesi prima lo ha privato dell’uso delle gambe, che raccoglie più applausi da parte del pubblico.