1981
Il Motor Show di Bologna passa nelle mani dell’imprenditore trentenne bolognese Alfredo Cazzola mentre Mario Zodiaco, il fondatore, se ne va in Sudamerica (oggi vive in Centro America, a Panama).
L’obiettivo del nuovo proprietario – trasformare la rassegna emiliana in una manifestazione maggiormente orientata sui modelli di serie che permetta al pubblico di toccare con mano le vetture – viene immediatamente raggiunto. Enzo Ferrari come ospite e la presenza di auto, moto, gommoni e windsurf (per queste due categorie viene creata l’apposita sezione Boat Show) consentono di avere un numero di spettatori paragonabile all’EICMA (Salone del Ciclo e Motociclo) di Milano.
1982
Il numero di spettatori supera quello del più istituzionale Salone di Torino. La folla accorre in massa per ammirare le sfide in kart tra i piloti delle due e delle quattro ruote, ospiti d’eccezione come il neocampione del mondo F1 Keke Rosberg, l’iridato nella classe 500 del Motomondiale Franco Uncini, Riccardo Patrese e René Arnoux e tantissime Alfa Romeo arrivate direttamente dal Museo di Arese.
1983
La novità più importante riguarda la vendita di auto d’epoca (riservata a pochi appassionati) organizzata dalla prestigiosa casa d’aste inglese Christie’s ma il pubblico (un milione e mezzo di visitatori) preferisce incontrare di persona i piloti più veloci del momento: il motociclista Freddie Spencer (campione del mondo 500 in quell’anno), il due volte iridato F1 Emerson Fittipaldi e Alain Prost.
1984
Due mostre – una con cinque Lotus, l’altra con le moto che hanno fatto la storia della Honda – e un ospite d’eccezione. Il texano Kinnie Gibson, grazie ad uno zaino a razzo alimentato da perossido di carbonio, si solleva in aria per venti secondi ripetendo l’impresa effettuata pochi mesi prima durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Los Angeles.