Nissan Renault Mitsubishi: l’alleanza 2022

Renault-Nissan-Mitsubishi
Smartworld
di Junio Gulinelli

Svelate le linee guida del piano dedicato al Gruppo: obiettivo 14 milioni di auto vendute


Carlos Ghosn, CEO dell’alleanza Renault, Nissan e Mitsubishi ha svelato le linee guida del nuovo piano disegnato per i prossimi sei anni. Obiettivo numero uno è quota 14 milioni di veicoli venduti; la fatturazione dovrebbe crescere di un 30% fino a superare i 200 mld di euro con risparmi ottenuti grazie alle sinergie tra i marchi di 10 mld di euro (5 mld nel 2016, praticamente senza il contributo di Mitsubishi).

Aumentano le sinergie, più piattaforme, motori e tecnologie in comune

Per raggiungere questi obiettivi i tre brand “accelereranno la collaborazione nello sviluppo di piattaforme comuni, motori e tecnologie per la mobilità elettrica, guida autonoma e connettività per le prossime generazioni”, ha specificato Ghosn. Ad esempio, a fronte dei ‘soli’ 2 milioni di auto che oggi sono prodotte dal Gruppo su piattaforme in comune, si passerà a nove milioni di auto basate su 4 pianali. Allo stesso tempo tre ogni quattro auto vendute da Nissan e Renault avranno motori in comune (oggi sono 1/3).

12 nuove elettriche entro il 2022

Nel campo delle auto elettriche verrà disegnata una nuova piattaforma modulare a partire dalla già esistente CMF e che servirà da base per ben 12 nuovi modelli elettrici che arriveranno entro il 2022. Le sinergie tra i marchi porteranno alla produzione di auto capaci di garantire fino a 600 km di autonomia con batterie il 30% più economiche rispetto ad oggi e in grado di ricaricare il corrispettivo di 240 km di autonomia in soli 15 minuti. E per le ibride plug-in verranno sfruttate a pieno le tecnologie di Mitsubishi.

Guida autonoma, la roadmap fino al livello 5

Ghosn ha l’intenzione di “offrire una gamma capace di coprire tutti i segmenti dei mercati principali in Giappone, Stati Uniti, Cina ed Europa”. E inoltre in futuro arriveranno fino a 40 modelli con diversi livelli di guida autonoma.

La roadmap in questo senso prevede l’arrivo, inizialmente, di un modello in grado di guidare da solo in autostrada (sempre sotto la stretta sorveglianza del guidatore) e termina con un’auto autonoma di livello 5 che non richiederà nessun intervento umano.

E per finire, come non poteva esser altrimenti, l’alleanza si proietta nel futuro come operatore leader nel settore dei servizi per la mobilità a partire da veicoli robotizzati, fornitore di veicoli per i trasporti collettivi e operatore per il carsharing.