Peugeot 208GTi: il piccolo leone torna a graffiare

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di Francesco Neri

La faccia è cambiata (poco), ma mantiene la stessa missione: quella di riproporre il divertimento della sua antenata, la 205 GTi

Mi sono sempre piaciute le compatte sportive a trazione anteriore: chi sostiene che non siano divertenti quanto le sportive a trazione posteriore o è un bugiardo o non ne ha mai provata una.

La Peugeot 208 GTi appartiene a questa categoria. E ne eredita tutte le sue buone caratteristiche. Ci sono salito sopra, per farmi un’idea di come va.

La missione della 208 GTi

La Peugeot 208 GTi si è restilizzata, cambiando leggermente nei dettagli del design, ma mantiene la stessa missione: quella di riproporre il divertimento della sua antenata, la 205 GTi.

La 205 GTi era una ragazzaccia impegnativa da guidare al limite, ed era pronta a mordervi appena abbassavate la guardia. Il suo passo corto e il suo bilanciamento molto sovrasterzante la rendevano eccitante come poche, ma anche pericolosa in mani poco esperte.

Per fortuna siamo nel 2015, le auto si sono evolute, sono cresciute e sono in grado di farci divertire senza farci rischiare la vita.

La 208 GTi ha tutte le carte in regola per essere un’auto divertente: motore 1.6 turbo benzina da 200 cv e 275 Nm di coppia, cambio manuale a sei marce e un peso a secco poco superiore ai 1.100 Kg.

Lo 0-100 Km/h in meno di sette secondi e la velocità massima non sono cose che mi importano più di tanto: quello che cerco è un sorriso a 32 denti.

Peugeot 208 GTi: sound migliorato, posizione di guida da videogame

Salgo in macchina, giro la chiave (meno male che qualche auto si accende ancora in questo modo) e parto.

La prima cosa che noto è che la seduta è un po’ più in alto di quel che mi aspettassi, almeno per essere una sportiva. Il volantino piccolo – in Peugeot lo chiamano “i-Cockpit” – mi rimane ad altezza petto e mi costringe a tenere la stessa posizione di guida che ho quando uso il mio volante per consolle.

Ma una volta abituati non è poi così male.

Il sound nell’abitacolo, con la versione restyling, sembra esser migliorato e la 208 GTi vi fa sentire a proprio agio dopo poche centinaia di metri.

Gli ammortizzatori offrono un buon comfort di marcia e cambio e pedali sono morbidi e piacevoli da azionare.

Anima sportiva sotto esame

Dopo aver capito che nell’utilizzo quotidiano è un’ottima macchina (andando piano ho fatto ben 17 km con un litro), porto la peugeottina al Mottarone, una delle mie strade preferite.

Appena la strada si libera non faccio troppi complimenti, e mi metto ad esplorare i limiti della 208.

Prima buona notizia: andando forte non tenta di uccidervi, come invece la 205 cercava di fare, ma il “culo” – passatemi il termine, con auto di questo tipo – è reattivo quanto basta quando si alza il piede dal gas e la Peugeot 208 GTi entra in curva con entusiasmo.

Qualsiasi auto in grado di alzare la ruota posteriore di più di 10 cm in percorrenza di curva è degna della mia attenzione.

Anche esagerando non correrete mai il pericolo di ritrovarvi a guardare nel senso opposto della carreggiata, o peggio, abbracciati a qualche pino silvestre.

Se state andando troppo forte, poi, scoprirete che le Michelin Pilot Supersport 205/45 su cerchi da 17” danno forfait in modo molto progressivo e a quel punto compare un leggero sottosterzo rassicurante, come per dirvi: “ok, bravi, ma ora è meglio rallentare”.

Il volante piccolo mi permette di girare con pochi gradi di sterzo; è sufficientemente comunicativo ma mi piacerebbero un po’ più di informazioni sui polpastrelli. È come se vi facesse un riassunto della strada che scorre sotto voi, invece di raccontarvi tutta la storia.

Ma dopotutto, non stiamo parlando di una supercar.

Il motore è fluido, forse anche troppo: il turbo lag è davvero minimo e la spinta progressiva non vi dà la sensazione di andare fortissimo, anche se in realtà l’andatura che riesce a tenere è davvero notevole.

Peugeot 208 GTi: graffia quanto basta

Insomma: forse non è la più estrema del suo segmento, ma la Peugeot 208 GTi è ottima per andare a spasso e non disdegna di essere presa per il collo. E sono davvero poche le auto che sono valide in tutti e due gli ambiti.

Se proprio volete qualcosa di più “cattivo”, comunque, c’è la 208 GTi by Peugeot Sport, dotata di rapporti accorciati e differenziale autobloccante.

Se invece amate una sportività quotidiana, come la vecchia 205, che dire: ben tornata GTi.

Peugeot 208 GTi

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La Peugeot 208 GTi è la versione più sportiva ed estrema della nuova piccola compatta francese della Casa del Leone.

In stile Racing

In quanto a dimensioni è identica alla versione standard della Peugeot 208. Le carreggiate, però, sono allargate di 10 mm davanti e di 20 mm dietro ed ha un assetto ribassato con molle delle sospensioni più rigide e corte..

L’estetica si differenzia invece per un carattere decisamente più sportivo, in stile marcatamente racing. Prodotta in versione a tre o cinque porte, sfoggia una calandra dalle linee più bombate e aerodinamiche, minigonne laterali pronunciate, un vistoso spoiler anteriore e rifiniture aggressive attorno ai fari fendinebbia.

Il Motore

A darle carattere, poi, c’è ovviamente un motore speciale sotto il cofano. A spingere la Peugeot 208 GTi ci pensa il 1.6 16V THP da 200 CV e 275 Nm di coppia abbinato ad un cambio  meccanico a 6 rapporti ravvicinati.

La 208 GTi è capace di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 7 secondi,  e di un passaggio da 80 a 120 km/h in meno di 7 secondi in quinta. Le emissioni, a fronte di prestazioni da “sportivetta” sono relativamente contenute, pari a 145 g/km di CO2.