Peugeot RCZ R: la zampata del leone

Smartworld
di Adriano Tosi

La zampata del leone

Comfort Rumorosa di scarico e granitica di assetto, la RCZ R non è certo fatta per viaggiare
Costi Circa 10.000 euro in più della 1.6 da 200 CV sono tanti, ma la mole di modifiche li giustifica tutti.
Piacere di guida Si va forte e ci si sente “connessi” con la vettura, grazie a sterzo e assetto dalla messa a punto corsaiola
Ambiente 145 g/km di CO2 sono davvero pochi, considerati i 270 CV di potenza

Il “peccato originale” della RCZ è uno soltanto: non avere un marchio premium tedesco sul cofano.

Per quanto il brand Peugeot sia forte e strettamente legato allo sport, la RCZ non ha raccolto il successo che si sarebbe meritata per il design, che su strada è una calamita per gli sguardi, e per le qualità dinamiche.

Comunque, dal lancio nel 2010 sono stati venduti oltre 55.000 esemplari. Proprio la RCZ, in quanto manifesto sportivo della Casa, è stata scelta per inaugurare la collaborazione con Peugeot Sport (il reparto corse della Casa) sui prodotti stradali.

Gli ingegneri che fino all’anno scorso mettevano le mani sulla mostruosa 908 per la 24 ore di Le Mans, gli stessi che progettano e mettono a punto le 207 e 208 S2000 che vincono campionati rally nazionali a raffica, da oggi si occupano anche delle Peugeot stradali più arrabbiate.

Sportiva autentica

Il risultato è notevole: la già piacevolissima RCZ, in versione R diventa una sportiva autentica, capace non solo di andare forte – e tanto – ma anche e soprattutto di esaltare chi la guida.

Gli inserimenti in curva sembrano quelli di un’auto da pista. La ruota anteriore esterna offre una resistenza incredibile al sottosterzo, mentre lo sterzo restituisce con fedeltà il grado di stress dei pneumatici anteriori.

Stress che è molto elevato, dati i 330 Nm di coppia che vanno a finire sull’avantreno quando si accelera a fondo. Ma nessuna paura, la RCZ R riesce a scaricare a terra tutta la potenza grazie al differenziale autobloccante Torsen, che trasferisce la coppia alla ruota con più aderenza, limitando notevolmente i deleteri pattinamenti di quella interna alla curva.

Proprio il differenziale autobloccante richiede però mani salde sul volante, dato che le reazioni sullo sterzo sono sensibili e la RCZ R tende un po’ a cambiare direzione in base alla conformazione del fondo.

Il motore spinge

Impressionante il motore: un po’ fiacco sotto i 2.000 giri, da lì in poi è capace di generare una spinta ai limiti del violento, supportato da un cambio che nell’uso quotidiano potrebbe risultare pesante, ma in grado di tollerare i peggiori maltrattamenti.

Infine, i freni: grazie ai dischi flottanti da 380 mm di diametro, la fatica non sanno cosa sia, nemmeno dopo lunghissime discese.

Scheda Tecnica

N. cilindri/cilindrata 4/1.598 cc
Potenza 199 kW/270 CV a 6.000 g
Coppia 330 Nm a 1.900-5.500 g
Cambio manuale a 6 marce
Trazione anteriore
Velocità max 250 km/h
Acc. 0-100 km/h 5,9 secondi
Consumo misto 15,9 km/l
Emissioni CO2 145 g/km
Dimensioni 4,29/1,85/1,36 m
Bagagliaio 321 dm3
Bollo 866,95 euro