Pininfarina: 80 anni di stile ed eleganza

Smartworld
di Marco Coletto

Pininfarina compie 80 anni: lo storico atelier torinese, autore di capolavori su quattro ruote, è nato il 22 maggio del 1930. Oggi ha celebrato il proprio compleanno in un evento che ha visto la partecipazione del Ministro degli Esteri Franco Frattini, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo.

Nata per realizzare carrozzerie speciali in piccola serie, la Pininfarina comincia a farsi conoscere all’estero dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’Italia, in quanto nazione sconfitta, è esclusa dal Salone di Parigi, ma Battista Farina (soprannominato “Pinin”, “piccolo” in piemontese) e suo figlio Sergio partono da Torino per posteggiare due vetture davanti all’ingresso della manifestazione.

Nel 1951 inizia la collaborazione con Peugeot, l’anno seguente quella con la Ferrari (che prosegue tuttora, tutti i modelli del Cavallino e della Maserati escono dal Centro Stile torinese). Il passaggio ad una dimensione industriale arriva invece nel 1955 con la produzione per conto dell’Alfa Romeo di 27.000 esemplari della Giulietta Spider.

Dopo la morte di “Pinin” nel 1966, l’azienda continua ad espandersi sotto la guida di Sergio: nel 1972 viene inaugurata la prima galleria del vento in scala 1:1 in Italia, nel 1984 è la volta della quotazione in Borsa mentre gli anni ’90 vedono il gruppo impegnarsi sempre di più nella produzione (Bentley Azure, Fiat Coupé, Lancia k SW, Mitsubishi Pajero Pinin, Peugeot 306 Cabriolet e Peugeot 406 Coupé).

La scelta di assemblare vetture conto terzi, però, non porta vantaggi a lungo termine: l’enorme spesa per i macchinari, se non è sostenuta da volumi adeguati, diventa insostenibile. La crisi comincia negli anni Duemila: lo scarso successo dei modelli costruiti in casa (Alfa Romeo Brera e Spider, Ford Focus CC, Mitsubishi Colt CZC e Volvo C70) e la morte del presidente Andrea (figlio di Sergio) in un incidente stradale portano il carrozziere torinese verso il baratro.

Il resto è storia recente: il centro di verniciatura e lastroferratura di Grugliasco (To), ceduto lo scorso anno alla Regione Piemonte, verrà utilizzato dall’imprenditore Gianmario Rossignolo per assemblare le nuove De Tomaso e l’ipotesi di produrre una vettura elettrica in Italia (la BlueCar, realizzata in collaborazione con i francesi di Bolloré) sta diventando sempre più remota.

Buone notizie per la Pininfarina potrebbero arrivare dalla concept 2uettottanta (possibile erede dell’Alfa Romeo Spider) e dalla Maserati, che dovrebbe trasferire in Piemonte la produzione della sua futura baby-ammiraglia.

Scopriamo insieme nella gallery i modelli che hanno fatto la storia della Pininfarina.